lunedì 30 agosto 2021 0 commenti

LE TRAGEDIE SULLA STRADA STATALE 106 CONTINUERANNO!

LE TRAGEDIE SULLA STRADA STATALE 106 CONTINUERANNO!

dell’Ing. Fabio Pugliese

autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica,

autore del libro di prossima pubblicazione “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

fondatore ed ex presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”

 

Nel mio ultimo intervento (del 17 agosto scorso), “Ecco perché la colpa è della strada Statale 106” pubblicato sul mio Blog a seguito dell’ennesimo tragico incidente sulla “strada della morte” avvenuto a Sibari, nel comune di Cassano all’Ionio (CS), avevo avuto modo di scrivere che «quello che è accaduto fino ad oggi sulla Statale 106 in Calabria si ripeterà. Si ripeterà con ancora più frequenza. C’è solo da sperare che nel terribile calcolo della probabilità non tocchi a noi».

Perché? Semplice: perché purtroppo la Statale 106 è una strada inadatta a gestire gli attuali volumi di traffico e, quindi, su una strada progettata – ad esempio – per gestire 1.000 automezzi l’anno su cui però, nella realtà, ad esempio, ne abbiamo 10.000 l’anno, è molto, molto probabile che vi sia la possibilità che accada un incidente stradale e, quindi, più vittime e feriti.

Oggi ci rendiamo conto che solo in questo 2021 sulla Statale 106 contiamo 15 vittime…

Anna Maria Concetta Cutuli (64 anni), Kawsu Ceesay (26 anni), Maria Mammone (87 anni), Valentino Po' (80 anni), Altea Morelli (17 anni), Raffale Misuraca (19 anni), Vittorio Paone (28 anni), Domenico Malacrinò (55 anni), Ferdinando Marzano (87 anni), Akrem Ajarì (18 anni), Eleonora Recchia (21 anni), Michela Praino (20 anni), Francesco Cannistrà (31 anni), Silvestro Romeo (52 anni) e la moglie Giusy Bruzzese (45 anni).

Mentre tutto questo accade da sempre, nonostante tutto questo continuerà per sempre e, anzi, a guardare i numeri, anno dopo anno, tutto questo diventa sempre più frequente l’area jonica reggina vanta due problematiche che la rendono “speciale” rispetto al resto della Calabria.

Innanzitutto l’urbanizzazione abitativa e commerciale selvaggia che si è sviluppata attorno alla Statale 106 (soprattutto nei tratti di strada extraurbani oppure appena a ridosso dei centri urbani). Uscendo da Monasterace, praticamente fino a Pellaro, vi sono ovunque disseminati lungo la S.S.106 accessi realizzati da privati o da attività commerciali (la quasi totalità fuori norma e non autorizzati), su cui l’Anas Gruppo FS Italiane, avrebbe dovuto intervenire mentre, come sempre, ha preferito chiudere gli occhi…

Poi c’è il fatto che da Roccella Jonica a Locri c’è la Variante B: un tratto ex novo in collina di 20 chilometri di nuova Statale 106 con 4 corsie (due per ogni senso di marcia), e spartitraffico centrale. Peccato solo che manca il tratto ammodernato da Roccella Jonica a Catanzaro e quello da Locri a Reggio Calabria: perché questo è il motivo per cui il grande traffico non sceglie la Nuova S.S.106 ma utilizza sempre quella vecchia…

Eppure bisognerebbe riflettere…

Quella di ieri è una delle tragedie più significative avute sulla Statale 106 negli ultimi anni.

Ha perso la vita il Brigadiere Silvestro Romeo, di 52 anni, in servizio a Locri: basta leggere i tanti commenti sui social in cui molti cittadini parlano di lui per capire che si trattava di un uomo che attraverso il suo operato ha onorato la Benemerita Arma dei Carabinieri. Ha perso la vita sua moglie Giusy Bruzzese, di 45 anni, funzionaria dall’ufficio Politiche Sociali del Comune di Roccella Jonica. Francesco Romeo, di 11 anni, ha perso, invece, la sua mamma ed il suo papà ed è rimasto solo… Mentre il comandante della Polizia municipale di Roccella Jonica, il Ten. Alfredo Fragomeli, in queste ore continua a lottare per rimanere vivo…

Davanti a tutto ciò appare sempre più assurda la scelta del Governo di investire sul Ponte sullo Stretto di Messina. È certamente un intervento infrastrutturale importante ma non è affatto prioritario. Urgente e fondamentale, invece, è l’ammodernamento della famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria. Fin quando ciò non sarà chiaro e, soprattutto, fin quando questo problema non sarà affrontato e risolto ci ritroveremo sempre di fronte a queste dolorose e terribili tragedie.

martedì 17 agosto 2021 0 commenti

ECCO PERCHÉ LA COLPA È DELLA STRADA STATALE 106!

ECCO PERCHÉ LA COLPA È DELLA STRADA STATALE 106!

dell’Ing. Fabio Pugliese

autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica,

autore del libro di prossima pubblicazione “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

fondatore ed ex presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”

I recenti tragici incidenti avvenuti sulla Statale 106 in Calabria nell’ultimo mese hanno scosso non poco la sensibilità di ognuno ed hanno creato non poca confusione e, in taluni casi, disinformazione... Del resto, la perdita di Altea (17 anni), Raffale (19 anni), Michela (20 anni), Eleonora (di 21 anni), Akrem (di 18 anni) e Francesco (31 anni), diventano un monito forte nei confronti dell’intera collettività: è necessaria una riflessione attenta su ciò che è accaduto.


Per questo motivo, voglio proporre alcune importanti considerazioni.


È evidente che su ogni strada Statale italiana accadono incidenti mortali e, quindi, che ciò non accade solo sulla S.S.106. Così come è evidente che, nella maggior parte dei casi, i sinistri stradali mortali che accadono sulla Statale 106 in Calabria sono causati dal mancato rispetto del codice della strada. Questo, ovviamente, può portarci ad affermare che la strada non è pericolosa ma è solo l’uomo, con i suoi comportamenti di guida scorretti, a renderla tale.

Nel caso specifico della Statale 106 questa riflessione è molto limitata. 

Non solo, costituisce probabilmente la ragione principale per la quale non è mai stata ammodernata: i cittadini che avrebbero dovuto approfondire le cause e le ragioni di ciò che realmente accade sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” poiché ciò comporta una fatica, uno studio ed un’analisi non banale hanno preferito da sempre, per semplicità, addossare ogni responsabilità a chi guida.

Sia chiaro: chi guida ha - come vedremo - delle responsabilità! Tuttavia, ciò che emerge dall’analisi è molto semplice ed io ora proverò a spiegarlo…

Se una strada Statale è progettata per sopportare un volume di traffico pari, ad esempio, a 1.000 automezzi l’anno è probabile che tra questi circa 10 automezzi siano condotti da persone che violano le regole del codice della strada e che, quindi, provocano un sinistro stradale mortale. Se accade che, sulla stessa strada, gli automezzi sono, ad esempio, 10.000 l’anno è probabile che il numero degli automezzi condotti da persone che violano il codice della strada e che provocano sinistri stradali mortali sarà pari a circa 100.

Tutto questo porta ad una considerazione banale e matematicamente ineccepibile: data una strada che può gestire un certo volume di traffico se aumentano esponenzialmente il numero di automezzi che la percorrono contemporaneamente aumenta il numero di quanti non rispettano il codice della strada e, quindi, aumenta il numero degli incidenti stradali mortali.

Pertanto una prima riflessione è questa: sulla strada Statale 106, inadatta a gestire gli attuali volumi di traffico ed ormai congestionata, perchè avvengono così tante tragedie? Per colpa di chi guida oppure per colpa di chi non capisce (o non vuol capire), che è necessario realizzare un nuovo tracciato con 4 corsie, due per senso di marcia, con spartitraffico centrale necessario a gestire gli attuali volumi di traffico sulla Statale 106?

Per risolvere queste domande può darci un aiuto la matematica.

Sulle 750 vittime della Statale 106 in Calabria ben 490, pari al 65,34%, sono avvenute nei soli mesi di luglio e agosto. Il dato aumenta se consideriamo anche il mese di giugno e diventa 547, pari al 72,94%. È possibile che sulla Statale 106 gli automobilisti non rispettano le regole in modo particolare ed evidente solo nei mesi di luglio, agosto e giugno..? Oppure ciò che accade nella realtà è tanto semplice quanto evidente: in quei mesi, che poi sono i mesi estivi, aumenta in modo molto significativo il traffico (quindi il numero di automezzi), che percorrono la Statale 106 in Calabria per effetto delle presenze dei turisti!

La logica, invece, può aiutarci a comprendere due ulteriori riflessioni di grande importanza.

La prima: quasi sempre chi guida senza rispettare il codice della strada sulla Statale 106 in Calabria va a scontrarsi con chi è sulla corsia opposta provocando in molti casi delle vittime. È giusto che degli innocenti debbano morire per merito di chi non ha realizzato una strada ammodernata con spartitraffico centrale al fine di evitare tutte queste tragedie?

La seconda: il numero di tragedie stradali, come quelle accadute nell’ultimo mese sulla Statale 106 in Calabria, non è un fatto inedito. Tutti sappiamo che ogni anno sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria queste tragedie accadono puntualmente. È mai possibile che nessuno si accorge di questo e, soprattutto, che nessuno abbia notato che il numero di questi tragici eventi tende ad aumentare sempre di più?

Quello che è accaduto fino ad oggi sulla Statale 106 in Calabria si ripeterà. Si ripeterà con ancora più frequenza. C’è solo da sperare che nel terribile calcolo della probabilità non tocchi a noi…

Un'ulteriore riflessione che voglio sottoporre al lettore è la seguente: qual è la possibilità più valida che abbiamo per evitare tutto questo? C’è una letteratura che dimostra quanto sia drammaticamente complesso intervenire sulla testa delle singole persone. È davvero molto difficile correggere un comportamento di guida scorretto in una persona che è normalmente abituata a non rispettare le regole del codice della strada. È molto più facile, invece, intervenire sull’infrastruttura: rendendola più sicura oppure realizzandone una nuova e più moderna. Pertanto, seppure è importante insistere con dei messaggi che possano invogliare tutti ad una guida più prudente e rispettosa delle regole, è determinante pensare di ammodernare la Statale 106 con un tracciato ex novo in collina a 4 corsie, due per senso di marcia, e spartitraffico centrale affinchè non avvengano mai più tragedie stradali come quelle a cui assistiamo da sempre.

Tanto è vero che in Basilicata ed in Puglia, laddove ormai da anni la Statale 106 è stata completamente ammodernata con un tracciato a 4 corsie, due per senso di marcia, e spartitraffico centrale le vittime per sinistri stradali è diminuito, negli ultimi 10 anni, dell’85%....

Infine, voglio concludere questo intervento con un’ultima riflessione.

Premesso che il sottoscritto non è affatto contrario alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina e che quest’opera faraonica, a mio avviso, può e dovrà essere realizzata vorrei chiedere ad ogni lettore: è più urgente investire circa 10 miliardi di euro per l'attraversamento stabile dello stretto di Messina (la cifra è stata dichiarata nel corso dell’ultima audizione in seno alla Commissione Trasporti della Camera dal Ministro alle Infrastrutture Giovannini circa due settimane fa), oppure impegnare la stessa cifra per ammodernare la Statale 106 al fine di renderla più sicura ed evitare che tante altre persone (e giovani), possano perdere la vita?

Personalmente non ho alcun dubbio ad affermare che prioritariamente penserei di ammodernare la Statale 106 da Sibari fino a Reggio Calabria. Poi, dopo, non esiterei a realizzare anche il Ponte sullo Stretto di Messina.

Anche perché - e concludo davvero - non credo che per la politica romana sia così tanto difficile convincere la criminalità organizzata che è più conveniente realizzare la Statale 106 e dopo il Ponte sullo Stretto rispetto alla possibilità di realizzare solo il Ponte sullo Stretto.

Questa soluzione, infatti, risulterebbe di certo anche più conveniente: consentirebbe ai partiti e, soprattutto, ai politici di ottenere più finanziamenti illeciti.


 
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