lunedì 27 dicembre 2021 0 commenti

I FATTI SONO SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI E NOI NON SIAMO UN POPOLO CON L’ANELLO AL NASO

 

dell’Ing. Fabio Pugliese

autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica,

fondatore ed ex presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”

autore del libro “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

 

Il quinto CIPESS (ex CIPE), dell'era Draghi rischia di essere, molto probabilmente, anche l'ultimo se l'attuale Presidente del Consiglio diventerà il prossimo Presidente della Repubblica. Come ha già denunciato poche ore fa dall’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, informando come sempre correttamente tutti i cittadini calabresi, è l’ennesimo CIPE in cui il Governo non Delibera neanche un centesimo di euro sulla Statale 106 “Jonica” in Calabria.

Tuttavia, c’è di più. Molto di più…

Il CIPESS nell’ultima seduta (la quinta del Governo Draghi), lo scorso 22 dicembre ha approvato con una Delibera solo una parte del progetto definitivo della “Pedemontana Piemontese” e, nello specifico, la Tratta Masserano-Ghemme.

Per capire di più bisogna spiegare cosa è la Pedemontana Piemontese: essa costituisce il ramo occidentale della Pedemontana Veneto-Lombarda-Piemontese ed ha lo scopo di collegare il territorio biellese con i sistemi autostradali dell’A4 Torino- Milano, in località Santhià, e dell’A26 Genova Voltri- Gravellona in località Ghemme. L’intervento consiste nella realizzazione di un collegamento diretto alla rete autostradale, di circa 40,5 km, suddiviso in tre lotti funzionali: A4- Biella (LOTTO 1); Biella- Masserano (TRATTO IN ADEGUAMENTO della SR 142); Masserano-Ghemme (LOTTO 2).

Come mai il Governo ha approvato solo e soltanto una parte del progetto definitivo della “Pedemontana Piemontese” e, nello specifico, il LOTTO 2 relativo al tratto Masserano-Ghemme?

La risposta è molto semplice: perché solo il lotto Masserano-Ghemme dal 2017 risulta finanziato mentre gli altri sono privi di finanziamento. L’importo della tratta Masserano-Ghemme risulta finanziato, infatti, attraverso 124,7 milioni di euro provenienti dai fondi per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020 e 80 milioni dal Decreto “Sblocca Italia”.

In sostanza il Governo che avrebbe potuto approvare con una Delibera CIPESS (ex CIPE), il progetto definitivo di un’Opera si limita ad approvarne solo un lotto e questo avviene poiché solo e soltanto questo lotto è finanziato dal 2017 mentre gli altri non sono finanziati.

C’è di più: nel caso della Pedemontana Piemontese, così come per la totalità delle grandi opere pubbliche in Italia, viene confermata una regola procedurale per la quale prima si approva al CIPE il finanziamento (nel caso del LOTTO 2 della Pedemontana Piemontese vale la Delibera CIPE n.54, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 14 aprile 2017), e solo dopo, appunto il 22 dicembre 2021, si approva il progetto definitivo con una seconda Delibera CIPESS.

Per farla molto semplice, soprattutto per chi è così impegnato a far politica sulla pelle delle vittime della strada Statale 106 “Jonica” calabrese da non riuscire ad afferrare le complessità legate all’argomento, ricorderò più semplicemente un famoso proverbio: senza soldi non si cantano messe.

Senza soldi non si cantano messe nonostante il decreto semplificazioni, lo sblocca cantieri, i commissari, gli sceriffi, i tuttologi, i sottosegretari, i politicanti, ecc. ecc.

Anche il 3 novembre 2021, in occasione del quarto CIPESS (ex CIPE), il Governo Draghi ha cantato messa approvando il progetto definitivo del Collegamento ferroviario con l'aeroporto "Marco Polo" di Venezia di cui i soldi (475 milioni di euro), c’erano già da anni; il 27 luglio nella precedente seduta il CIPESS ha cantato messa approvando il progetto definitivo del “Completamento dello schema idrico Basento-Bradano” di cui i soldi c’erano già e l’ha fatto anche perché altrimenti sarebbero scaduti i termini per il vincolo preordinato all'esproprio (VPE) e la dichiarazione di pubblica utilità (DPU).

In questo quadro semplice ed elementare, tanto che potrebbe essere compreso banalmente anche da un bambino, non si comprendono solo alcune questioni.

Esiste una Delibera CIPE o CIPESS che finanzia l’intervento CZ388 per la realizzazione di un nuovo asse di categoria B che collega il viadotto Coserie e lo Svincolo di Sibari del Megalotto 3? Attraverso quale Delibera CIPESS o CIPE il Governo ha stanziato 151 milioni di euro su questo intervento? Vi è un vincolo su questi 151 milioni di euro? Vi è una Delibera CIPESS che vincola e impegna il Governo a finanziare i restanti 350 milioni di euro circa che si dice servirebbero al completamento dell'Opera e che di certo ad oggi non ci sono?

È possibile che non esiste alcuna Delibera CIPESS o CIPE semplicemente perché non esiste alcuno studio tecnico ma, soprattutto, economico capace di determinare se realmente il progetto è fattibile e se realmente è realizzabile ed a quanto ammonta il reale costo comprensivo delle opere compensative da corrispondere ai comuni interessati e, soprattutto, degli espropri da corrispondere ai privati?

Esiste uno straccio di documento, che sia anche una inutile letterina informale come quella inviata dal Presidente della Regione Occhiuto al Ministro delle Infrastrutture per chiedergli i soldi che non ci sono, per capire se c’è stata la richiesta del Ministero delle Infrastrutture ad Anas Spa in cui si è chiesto di non eseguire alcuno studio di fattibilità tecnico-economica oppure semplicemente non c’è e non è mai stato finanziato uno studio di fattibilità tecnico-economico?

Insomma, non credo che serva un esorcista per dare una risposta a queste semplici domande.

Domande, sia chiaro, che molto presto troveranno una risposta e quando ciò accadrà non sarà semplice trovare delle giustificazioni per chi oggi racconta che c’è una impedibile occasione da non perdere mentre dovrebbe dare risposte a queste domande con documenti alla mano dall'alto dei ruoli istituzionali che ricompre...

Anche per questo credo che sia importante l’iniziativa che alcune associazioni del territorio hanno organizzato il prossimo 10 gennaio presso la Sala Rossa di Palazzo San Bernardino a Corigliano-Rossano invitando tutti, ma proprio tutti (nessuno escluso), ad un confronto aperto, inclusivo e serio sul tema dell’ammodernamento della Statale 106 “Jonica” in Calabria.

Possono e debbono partecipare anche coloro i quali hanno la possibilità di dare delle risposte alle tante, troppe domande che restano sospese attraverso atti e documenti formali del Governo di cui loro stessi fanno parte.

Perché non c’è bisogno di esorcisti o di incantatori di serpenti.

Non siamo un popolo con l’anello al naso!

Siamo più semplicemente un popolo legato purtroppo ad un problema antico da sempre irrisolto che ci riguarda tutti e, insieme, possiamo affrontarlo e risolverlo solo se decideremo di evitare di fare politica decidendo di dar vita ad un confronto unitario, costruttivo e propositivo e, soprattutto, operativo e risolutivo che possa coinvolgere tutti gli attori istituzionali ma anche le forze sociali ed economiche di questo territorio.

La “Pedemontana Piemontese” non è la fantasia di chissà quale sottosegretario o di qualche “autorevole” esponente della stampa locale ma è solo una realtà tanto profonda quanto amara: possiamo anche non essere responsabili per la situazione in cui ci troviamo, ma lo diventeremo se non faremo nulla per cambiarla insieme!

mercoledì 22 dicembre 2021 0 commenti

IL CONSIGLIO D’INDIRIZZO DEL GOVERNO CONFERMA: PER LA CALABRIA JONICA O SI CAMBIA O SI MUORE

dell’Ing. Fabio Pugliese

autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica,

autore del libro di prossima pubblicazione “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

fondatore ed ex presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”

 

L’Italia è il Paese dell’UE con il più alto tasso di ragazzi tra i 15 e i 29 anni non impegnati nello studio, nel lavoro o nella formazione (NEET). Il tasso di partecipazione delle donne al lavoro è solo il 53,8 per cento, contro il 67,3 per cento della media europea. Questi problemi sono ancora più accentuati nel Mezzogiorno, dove il processo di coesione con le altre aree del Paese si è arrestato ed i dati in Calabria sono persino allarmanti.

La produttività del sistema economico italiano è molto più lenta che nel resto d’Europa. Dal 1999 al 2019, il Pil per ora lavorata in Italia è cresciuto del 4,2 per cento, mentre in Francia e Germania è aumentato rispettivamente del 21,2 e del 21,3 per cento.

In questo quadro desolante la Calabria è praticamente ultima e, in Calabria, la costa jonica ancora peggio per effetto della crisi demografica e dell’invecchiamento ma anche per gli investimenti non adeguati nei settori strategici: infrastrutture al primo posto, sanità, turismo, valorizzazione del territorio, della cultura ecc.

Ciò è dovuto al fatto che, nel decennio scorso, la Calabria jonica ha fatto registrare un calo degli investimenti pubblici e privati nelle infrastrutture e nelle filiere produttive.

La crisi pandemica rischia fortemente di accelerare il processo di impoverimento della costa jonica calabrese e con il Next Generation EU (NGEU), un corposo programma che prevede investimenti e riforme per la ripartenza previsto dall’Unione Europea, è stata persa un’opportunità di sviluppo non solo necessaria a conseguire maggiore equità con gli altri territori italiani ed europei ma anche per intraprendere un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo rimuovendo gli ostacoli che ne hanno bloccato la crescita negli ultimi decenni a partire dalla condizione pressoché inesistente di infrastrutture stradali e ferroviarie.

Questi sono i dati che emergono dalla riunione del Consiglio d’indirizzo del Governo che si è tenuta presso il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica lo scorso venerdì 17 dicembre 2021.

Voglio sperare che il Governo possa cambiare il sistema delle decisioni in materia di investimenti pubblici in infrastrutture, possa favorire un processo di destinazione delle risorse capace di garantire una maggiore equità tra la Calabria jonica ed il resto dell’Italia e possa investire per contenere e mitigare il calo demografico e la riduzione delle nascite così come indicato dal Consiglio d’indirizzo.

Diversamente, l’unico destino possibile per la Calabria jonica è lo stesso ed identico che purtroppo, dal ’96 ad oggi, ha accomunato oltre 750 persone sulla strada Statale 106: la morte.

mercoledì 15 dicembre 2021 0 commenti

Appello-Proposta al Sindaco della terza Città della Calabria Ing. Flavio Stasi

 Al Sindaco di Corigliano-Rossano

Ing. Flavio Stasi

SEDE


OGGETTO: Appello-Proposta al Sindaco della terza Città della Calabria Ing. Flavio Stasi

 

Caro Sindaco della Città di Corigliano-Rossano Flavio Stasi,

innanzitutto colgo l’occasione anche qui per esprimerle i miei più sinceri auguri per il suo compleanno.

Oggi ho deciso di scriverLe questa mia poiché, ormai da diverse settimane, sono stanco di essere sollecitato da centinaia di cittadini di Corigliano-Rossano che mi chiedono, con viva preoccupazione, opinioni sul progetto CZ388 che prevede un nuovo asse di categoria B di collegamento fra Coserie e Sibari.

Tengo a ricordarLe, a tal proposito, che nel mentre Lei ed altri autorevoli esponenti politici del territorio a metà aprile scorso, in occasione della presentazione del “progetto-bozza” (uno schizzo non può essere ritenuto un progetto “definitivo), del Vice Ministro Cancelleri eravate impegnati ad appropriarvi dei “meriti” di questo “storico” traguardo io ero l’unico ed il solo che scrisse, a chiare lettere, che questo era solo il maldestro tentativo di chi, in parlamento, non avendo ottenuto alcun risultato per il territorio che li ha eletti a pieni voti, con la compiacenza di qualche dirigente “amico” di Anas, ha messo in piedi un teatrino utile solo, questo bisogna ammetterlo per premiare il merito, a far parlare la Città di Corigliano-Rossano così tanto di questa bugia che, ormai, è divenuta di fatto una realtà...

Sono molti, infatti, gli indizi che oggettivamente rendono questa vicenda l’emblema di quanto il nostro territorio, compresa la terza Città della Calabria, sia ormai burlata dagli esponenti di un Governo che non ha inteso investire sulla realizzazione di nuovi lotti della Statale 106 neanche un centesimo di euro sia nel Recovery Fund che attraverso i fondi ordinari dello Stato.

La narrazione del Vice Ministro Cancelleri, in tal senso, è suggestiva: ad aprile dichiarava che il progetto sarebbe costato 400 milioni di euro e che di questi, circa la metà era disponibile mentre solo ieri, ad un Giornalista che gli chiedeva se avessero messo le risorse necessarie sul progetto attraverso il finanziamento del Contratto di Programma Anas che proprio in questi giorni verrà rimpinguato attraverso la legge di bilancio per il 2022 ha risposto “noi non mettiamo i soldi sulle opere che non sono immediatamente cantierabili” lasciando intendere peraltro che chiunque ritiene che il finanziamento dell’opera è importante “sbaglia stupidamente”.

Una risposta così non è degna neanche di essere smentita nonostante basterebbe davvero poco: leggere le opere approvate dal CIPESS già solo quest’anno dal Governo Draghi al fine di comprendere quanto ciò non abbia alcuna aderenza con la realtà.

Non solo, ma ricordando la Sua nota stampa, quella che Lei ha scritto il 9 settembre scorso, potrei chiederLe: Sindaco ha notizie della Ministra per i Sud Mara Carfagna? Perché dalla sua risposta all’interrogazione dell’On. D’Ettore fino ad oggi son trascorse diverse settimane mentre la legge di bilancio è ormai all’approvazione del Parlamento. Ci sono questi 2 miliardi di euro oppure no…? Lei sa qualcosa?

Non entro nel merito del tracciato proposto. Innanzitutto perché da ciò che riscontro quotidianamente e, ormai da settimane, la maggior parte, se non la quasi totalità, dei cittadini di Corigliano-Rossano, ritiene la proposta di tracciato presentata ad aprile scorso insieme a quella presentata lo scorso venerdì a Trebisacce, entrambe semplicemente irricevibili. Nonostante, quest’ultima, per come ha affermato l’Ing. Silvio Cananella è nata dalle richieste che Lei ha formulato ad Anas e che sono state accolte.

Non entro nel merito del tracciato, Le dicevo, anche perché oltre a risultare molto più costoso del vecchio progetto è certamente irrealizzabile come può comprendere chiunque vive sul territorio.

Caro Sindaco, se Lei ha il tempo di reperire l’incartamento del progetto del Megalotto 8, già approvato 20 anni fa dai consigli comunali degli ex comuni di Rossano e Corigliano Calabro, leggerà che l’Anas ed il progettista presentavano quell’ipotesi progettuale quale più logica e conveniente possibilità di ammodernamento per la Statale 106 nel territorio. Ritenevano impensabile realizzare un tracciato ex-novo in montagna per via dei costi che sarebbero divenuti troppo esosi. Allo stesso modo ritenevano impossibile realizzare un nuovo tracciato in piana poiché, considerata la notevole antropizzazione, ciò avrebbe determinato soluzioni improponibili e costi incalcolabili.

Sono stupito, mi creda, nell’apprendere che Anas ed il progettista dopo soli 20 anni, rispetto alla possibilità di utilizzare il progetto di un tracciato esistente decidano, invece, di cambiare entrambi opinione. Sia l’Anas, lo ripeto, e sia il progettista che poi è lo stesso ed identico progettista del preliminare del Megalotto 8 che, per inciso, in questi ultimi mesi non ha lavorato certamente a gratis esattamente come non ha lavorato senza ricevere un compenso per la realizzazione del progetto esistente già approvato 20 anni fa.

Più di qualche cittadino, negli ultimi giorni, mi contatta per dirmi che è terrorizzato dall’eventualità che Lei possa chiedere alla sua maggioranza in Consiglio Comunale di approvare questo tracciato irricevibile e senza coperture finanziarie. Altri, invece, per accusarla del Suo silenzio. Altri ancora per dirmi che sono preoccupati perché Lei è d’accordo con l’Anas che ha recepito le Sue richieste di modifica al tracciato. Altri ancora per dirmi che non è giusto che tra Crotone e Catanzaro è stato approvato un tracciato condiviso da 40 sindaci e due province mentre qui si propone di approvare un tracciato semplicemente imposto dall’alto.

Ho inteso riportarLe queste voci perché tra queste ritengo l’ultima più meritevole di attenzioni.

Però vorrei ricordare che tra Crotone e Catanzaro vi è un tavolo operativo permanente tra i Sindaci in seno alla Provincia di Crotone ormai da tre anni mentre qui a Corigliano-Rossano c’è chi come me ancora oggi attende che Lei mantenga l’impegno che nella campagna elettorale del 2019 ha assunto nelle piazze della Città di Corigliano-Rossano. Perché se quell’impegno fosse stato mantenuto “dopo un mese”, come Lei aveva detto, oggi probabilmente tutto questo sgradevole teatrino ce lo saremmo risparmiati.

Non entro nel merito neanche di un altro aspetto che seppure ritengo strategico, quello legato all’approvazione del PSA, introdurrebbe una ulteriore complessità su un problema che già non risulta semplice di suo e vado alle conclusioni.

 

Ho voluto rivolgermi a Lei attraverso questa lettera aperta per rivolgerLe una proposta.

Caro Sindaco Le propongo di portare in Consiglio Comunale il tracciato del Megalotto 8 relativo al territorio di Corigliano-Rossano già approvato 20 anni fa e di chiederne l’approvazione all’unanimità.

Se ciò accadrà, forte dell’espressione più ampia del Consiglio Comunale, trasmetta la Delibera al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro delle Infrastrutture, alla Direzione Generale di Anas ed al Presidente della Regione Calabria chiedendo loro l’impegno a finanziare il tracciato con le risorse disponibili al fine di iniziare quanto meno uno stralcio del Megalotto 8.

Ciò sarà certamente utile e necessario non solo per stabilire e ribadire quanto è importante per il territorio realizzare concretamente un tracciato ammodernato a Sud di Sibari ma, soprattutto, per capire le reali intenzioni del Governo che, ne sono certo, purtroppo non ha alcuna volontà di completare nuovi lotti della strada Statale 106 “Jonica” in Calabria.

 

Confido nella possibilità che la mia proposta possa essere accolta e nel rinnovarLe i miei auguri di buon compleanno colgo l’occasione per salutarLa

 

Fabio Pugliese

2013 - autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica

2014 – 2020 - fondatore ed ex presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106

2021 - autore del libro “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria

mercoledì 1 dicembre 2021 0 commenti

Appello pubblico all’On. europarlamentare Laura Ferrara per l’inclusione della strada Statale 106 “Jonica” nella Rete TEN-T Core.


Alla Cortese Attenzione dell’Europarlamentare

On. Laura FERRARA

e.p.c.

All’Europarlamentare On. Vincenzo SOFO

Ai parlamentari calabresi On. BARBUTO Elisabetta Maria, On. BRUNO BOSSIO Vincenza, On. CANNIZZATO Francesco, On. DIENI Federica, On. D'IPPOLITO Giuseppe, On. FERRO Wanda, On. FORCINITI Francesco, On. FURGIUELE Domenico, On. GENTILE Andrea, On. MELICCHIO Alessandro, On. MISITI Carmelo Massimo, On. NESCI Dalila, On. ORRICO Anna Laura, On. PARENTELA Paolo, On. SAPIA Francesco, On. SCUTELLÀ Elisa, On. STUMPO Nicola, On. TORROMINO Sergio, On. TRIPODI Maria, On. TUCCI Riccardo, On. VISCOMi Antonio, On. ABATE Rosa Silvana, On. AUDDINO Giuseppe, On. CALIGIURI Fulvia Michela, On. CORRADO Margherita, On. GRANATO Bianca Laura, On. MAGORNO Ernesto, On. MANGIALAVORI Giuseppe Tommaso Vincenzo, On. MORRA Nicola, On. SICLARI Marco, VONO Gelsomina

Al Presidente della Giunta Regionale della Calabria On. Roberto OCCHIUTO

A TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE

 

OGGETTO: Appello pubblico all’On. europarlamentare Laura Ferrara per l’inclusione della strada Statale 106 “Jonica” nella Rete TEN-T Core.

Egregia On. Laura Ferrara,

nei giorni scorsi l’On. europarlamentare di Fratelli d’Italia Vincenzo Sofo ha indetto due iniziative. Un lunedì 29 novembre nella città di Crotone insieme all’On. Wanda Ferro e l’altra ha avuto luogo nella città di Locri nella giornata di ieri martedì 30 novembre.

L’europarlamentare di Fratelli d’Italia ha avuto modo d’informare i cittadini in merito all’interrogazione parlamentare presentata al Commissario Europeo ai Trasporti Adina Valean al fine di chiedere l’inclusione della Statale 106 “Jonica” all’interno della Rete TEN-T Core (principale).

Come certamente Lei saprà, oggi la Statale 106 “Jonica” risulta inclusa nella Rete TEN-T Comprehensive (secondaria), ma solo nel tratto Taranto - Catanzaro Lido. Non si comprendono davvero le ragioni per le quali la Statale 106 “Jonica” non può essere inclusa nella Rete TEN-T Core (principale), da Taranto fino a Reggio Calabria e, quindi, per intero.

A leggere la risposta che il Commissario Europeo ai Trasporti Adina Valean ha riferito all’On. Sofo ciò non riesce a comprenderlo neanche l’Europa. Infatti, dalla risposta della Commissaria Valean si comprende chiaramente che la Commissione europea è disponibile a considerare tale proposta nel caso in cui essa verrà «presentata formalmente dal Governo italiano», evidenziando come ciò finora «non sia però mai avvenuto» e specificando che i termini per farlo stanno per scadere, essendoci tempo fino al 14 dicembre 2021.

In tutta franchezza non riesco a comprendere le ragioni per le quali nonostante la discussione per la revisione della Rete TEN-T sia iniziata un anno fa, ad oggi, il Governo non abbia semplicemente provveduto ad inoltrare una banalissima richiesta che però potrebbe determinare vantaggi considerevoli per la Calabria se consideriamo che essere inclusi nella Rete TEN-T Core consentirebbe di ottenere cofinanziamenti rilevanti non solo per interventi di messa in sicurezza della famigerata e tristemente nota “strada della morte” ma anche e, soprattutto, per la realizzazione di nuove tratte ammodernate.

Eppure, Egregia Onorevole, vorrei farLe presente che tale richiesta risulta coerente con quanto già indicato nel Piano Regionale dei Trasporti della Calabria adottato con D.G.R. n. 503 del 06/12/2016, ed approvato (dopo oltre 20 anni), con D.C.R. n.27 luglio del 2017 all’interno del quale viene chiaramente indicato che la Statale 106 “Jonica” in Calabria è una arteria viaria principale e, quindi, da includere necessariamente nella rete dei trasporti europei. Non può non essere così, visto e considerato che è la seconda più importante arteria viaria presente nella nostra regione come certamente a Lei è noto.

Per questa ragione, da semplice cittadino, intendo chiederLe se ritiene doveroso e necessario impegnarsi affinché il Governo, oggi peraltro sostenuto dal Movimento 5 Stelle di cui Lei fa parte insieme a molti parlamentari calabresi, possa presentare con la massima sollecitudine ed attraverso il Ministero delle Infrastrutture una formale richiesta affinché sia presa seriamente in considerazione la possibilità di includere la Statale 106 “Jonica” da Taranto fino a Reggio Calabria all’interno della Rete TEN-T Core.

Come certamente Lei saprà, nei 4 CIPESS del Governo Draghi (3 novembre, 27 luglio, 9 giugno e 29 aprile 2021), non vi è stato fin qui alcun finanziamento riferito alla Statale 106 “Jonica” in Calabria. Nemmeno del DEF (Documento di Finanza Pubblica), 2021 vi è traccia alcuna di finanziamenti dovuti alla Statale 106 “Jonica” calabrese. Mentre nella legge di bilancio per il 2022 al momento non vi è alcuna traccia dei 2,2 miliardi di euro promessi (o se preferisce annunciati), dal Ministro per il Sud Mara Carfagna lo scorso mese di settembre a due settimane dalle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria.

Ciò al fine di mettere in evidenza un fatto molto importante: avere la possibilità di riuscire ad includere la Statale 106 “Jonica” calabrese nella Rete TEN-T Core consentirebbe a tanti cittadini ed alle amministrazioni comunali interessate da questa importante arteria viaria di poter esercitare una pressione dal basso sull’Anas Gruppo FS Italiane e sul Ministero delle Infrastrutture affinché possano essere presentati progetti cofinanziati dalla Comunità Europea per la messa in sicurezza e l’ammodernamento della famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria.

Vorrei, inoltre, farLe presente che questa mia richiesta è in linea con quella che il Sindaco della Città di Crotone Enzo Voce, insieme a 72 sindaci, hanno sottoscritto in un documento dello scorso aprile 2021 in cui, appunto, si chiedeva l’inclusione della strada Statale 106 “Jonica” nella Rete TEN-T Core.

Infine, tengo fortemente a farLa riflettere su un dato indicativo ed allarmante. Nonostante la Pandemia da covid-19 e la conseguente diminuzione dei volumi di traffico sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria negli ultimi 2 anni si sta verificando quanto già stava avvenendo nel triennio 2017-2019: un aumento sempre crescente dei sinistri mortali sulla strada Statale 106 “Jonica” in Calabria.

Sono 60 le vittime nel triennio 2017-2019 mentre dal 1° gennaio 2020 fino ad oggi sono 34. In pratica i numeri purtroppo delineano una tendenza che con rammarico ci permette di affermare che il fenomeno dell’incidentalità e della mortalità stradale sulla strada Statale 106 “Jonica” è destinato, nei prossimi anni, ad aumentare sempre di più per merito di una strada sempre più inadatta a gestire gli attuali volumi di traffico.

Sono convinto che avrò certamente riscontri fattivi di quello che sarà il Suo impegno politico nei prossimi giorni al fine di ottenere questo importante e storico obiettivo anche perché se questa opportunità, per l’ennesima volta, dovesse esser persa per tanti altri anni non potremmo cogliere l’occasione di ottenere risorse necessarie sia per la messa in sicurezza e sia per l’ammodernamento della S.S.106 e le responsabilità politiche, sia chiaro, saranno da ascrivere solo e soltanto al Governo che oggi guida il Paese.

In attesa di un riscontro colgo l’occasione di salutarLa

Cordialmente

Ing. Fabio Pugliese

2013: autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica,

2021: autore del libro di prossima pubblicazione “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

2014- 2020: fondatore ed ex presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106

lunedì 29 novembre 2021 0 commenti

ECCO COSA PREVEDE SULLA STATALE 106 LA LEGGE DI BILANCIO PER IL 2022

dell’Ing. Fabio Pugliese

autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica,

autore del libro di prossima pubblicazione “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

fondatore ed ex presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106


Leggi qui il testo del Disegno di legge di bilancio 2022

 

La legge di bilancio per il 2022 prevede 32 miliardi per potenziare le infrastrutture e la mobilità e le risorse sono così distribuite: circa 16 miliardi di euro sono destinati al trasporto ferroviario; circa 9 miliardi al miglioramento delle infrastrutture stradali; circa 7 miliardi ad interventi per la mobilità sostenibile, specialmente nei centri urbani; circa 1 miliardo ad altre finalità, tra cui risorse per le Olimpiadi Milano-Cortina.

Per il settore stradale la Manovra stanzia 2,1 miliardi di euro per programmi di manutenzione straordinaria e adattamento ai cambiamenti climatici delle strade di regioni, province e città metropolitane. Per potenziare la “Tirrenica” - progetto fermo da molti anni e necessario per la messa in sicurezza e il miglioramento della mobilità nelle regioni interessate (Lazio, Toscana e Liguria) - sono previsti investimenti per 200 milioni di euro e altrettanti sono destinati a contribuire alla realizzazione dell’autostrada Cispadana, che interessa la Regione Emilia-Romagna.

Un importante intervento, del valore di 1 miliardo, è poi previsto per i programmi di messa in sicurezza e riqualificazione dell’autostrada A24-A25 (Roma-Pescara e Roma-Teramo).

Nelle tabelle di bilancio del Mims sono previste ulteriori risorse per investimenti nelle infrastrutture stradali attraverso il Contratto di Programma di Anas. Qui è previsto un investimento di 4,5 miliardi per il 2022. Al momento non viene specificato alcun intervento a valere su questo investimento di 4,5 miliardi ma, certamente, possiamo affermare che difficilmente quanto affermato dal Ministro per il Sud Mara Carfagna poco prima delle scorse elezioni regionali in Calabria potrà verificarsi.

A legger bene, infatti, dei 9 miliardi per le infrastrutture stradali nulla è previsto sulla Statale 106 “Jonica” in Calabria eccetto se, eventuali risorse, saranno destinate a valere sui 4,5 miliardi di euro del Contratto di Programma Anas. Resta, tuttavia, impensabile che da queste risorse possano essere destinati 2,2 miliardi di euro (circa la metà dell’intero ammontare delle risorse disponibili), necessari alla realizzazione di dodici interventi previsti e programmati da Anas sulla Statale 106 “Jonica” in Calabria.

A questo punto quali sono gli interrogativi che bisogna porsi? Verrà realizzato il Prolungamento della Nuova Statale 106 “Jonica” a sud di Locri oppure sarà realizzata la Variante di Caulonia? Verranno finanziati i lavori di collegamento della S.S.106 con la VAR-A mediante l’adeguamento della SP 16 per il rafforzamento della viabilità oppure sarà realizzato l’intervento di manutenzione e di messa in sicurezza tra l’aeroporto Sant’Anna e lo svincolo di Papanice? Verrà realizzata la messa in sicurezza del primo o del secondo tronco (o stralcio), della tratta Crotone – Sibari?

Sarà finanziato il progetto per la realizzazione della Nuova Statale 106 tra Sibari e Corigliano-Rossano oppure, invece, si deciderà di finanziare il progetto per la Nuova Statale 106 tra Crotone e Catanzaro?

Infine, c’è un’ultima amara possibilità: che sui 4,5 miliardi di euro del Contratto di Programma Anas per il 2022 non ci sarà neanche un centesimo di euro sulla strada Statale 106 “Jonica” in Calabria. Questa eventualità, certamente non remota, è in assoluto la peggiore che può capitare. Per questo, mai come oggi, c’è da sperare che la rappresentanza parlamentare calabrese oggi al Governo sia coesa e determinata affinché possano arrivare sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria, quanto meno le briciole a cui ormai siamo abituati da decenni.

martedì 23 novembre 2021 0 commenti

PROPONGO ALL’ON. FERRARA DI FAR INCLUDERE LA S.S 106 NELLA RETE TEN-T

dell’Ing. Fabio Pugliese

autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica,

autore del libro di prossima pubblicazione “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

fondatore ed ex presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”

 

Lo scorso 8 ottobre l’On. europarlamentare del M5S Laura Ferrara informava i cittadini calabresi di aver presentato una interrogazione alla Commissione Europea. Tale azione nasce con l’intento di far includere il tratto della strada Statale 106 compresa tra Taranto a Crotone nella rete TEN-T Core nell’ambito della revisione delle reti TEN-T iniziata un anno fa.

È bene precisare che la Statale 106 oggi è già compresa nella Rete TEN-T Comprehensive (cioè “secondaria”), da Taranto fino a Catanzaro Lido. Mentre il tratto di Statale 106 compresa da Catanzaro Lido fino a Reggio Calabria è fuori dalla Rete TEN-T. Un altro aspetto importante è questo: essere nella rete Core (la rete principale), è importante perché si possono ottenere più risorse dall’Europa.

In tutta onestà non capisco le ragioni per cui l’On. Ferrara abbia chiesto alla Commissione europea di includere la Statale 106 nella rete TEN-T solo da Taranto fino a Crotone. Vorrei capire qual è il problema per il quale la strada Statale 106 non debba essere inclusa nella Rete TEN-T Core da Taranto fino a Reggio Calabria… Quali sono le ragioni, in pratica, di questa discriminazione?

Lo scorso 15 novembre attraverso una nota stampa l’eurodeputata grillina ritorna sulla stampa per affermare che «la rete trasporti Ten-T ha dimenticato il sud Italia» e per chiedere a Pat Cox, coordinatore della Rete TEN-T per il corridoio scandinavo-mediterraneo che riguarda anche la Calabria «di fare un sopralluogo nel Sud Italia utilizzando magari il trasporto pubblico».

Dopo appena 4 giorni, lo scorso 19 novembre, ad intervenire sulla stampa è l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Vincenzo Sofo. Anche lui informa i cittadini calabresi di aver presentato una interrogazione al Commissario Europeo ai Trasporti Adina Valean per chiedere che la strada Statale 106 sia tutta inclusa nella Rete TEN-T Core.

Ciò che però è più importante e che Sofo riferisce è la risposta di Adina Valen la quale ha affermato «la Commissione europea è disponibile a considerare tale proposta nel caso in cui verrà presentata dal Governo italiano», evidenziando come ciò finora «non sia però mai avvenuto» e che i termini per farlo stanno per scadere, essendoci tempo fino al 14 dicembre 2021.

C’è poco tempo da perdere e poi c’è da attendere per anni prima che questa occasione si ripresenti.  Per questa ragione propongo all’On. Laura Ferrara di impegnarsi con la massima sollecitudine affinché il Governo possa avanzare formalmente tale richiesta alla Commissione Europea. Anche perché la più grande forza politica parlamentare che sostiene oggi il Governo è proprio quella del M5S di cui l’On. eurodeputata Ferrara fa parte.

venerdì 19 novembre 2021 0 commenti

In uscita per Natale "Ecco chi è Stato!", il nuovo libro di Fabio Pugliese sulla S.S.106 con i nomi dei "Turisti di Ferrara" e molte testimonianze

 

COMUNICATO STAMPA

 

IN USCITA PER NATALE “ECCO CHI E’ STATO!”, IL NUOVO LIBRO DI FABIO PUGLIESE SULLA SS106 CON I NOMI DEI “TURISTI DI FERRARA” E MOLTE TESTIMONIANZE

 

Prosecuzione di “Chi è Stato!”, il volume del fondatore dell’Associazione “Basta Vittime sulla Statale 106” porta nuovi, interessanti spunti di riflessione sulla “Strada della Morte”

 

Ormai ci siamo: per le festività natalizie uscirà il nuovo, atteso libro scritto dell’ing. Fabio Pugliese, fondatore, fino a pochi mesi fa presidente e anima dell’Organizzazione di VolontariatoBasta Vittime Sulla Strada Statale 106”, che ovviamente non poteva che essere dedicato alla “Strada della Morte”, com’è tristemente nota la lunga, vecchia e e pericolosa arteria che attraversa tutta la costa jonica. Un’opera che sarà edita da… Editoo”, il brand che cura le pubblicazioni di Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che collabora da tempo con l’Associazione, ne sostiene la causa e ha accolto con estremo piacere la proposta e la sfida di concentrarsi anche dal punto di vista “editoriale” su una questione così sentita e una terra così preziosa com’è la Calabria.

 

Fabio Pugliese non ha bisogno di tante presentazioni: 41 anni, profondo conoscitore delle tematiche legate alla Statale 106 “Jonica”, con particolare riferimento al suo preminente tratto calabrese, attento osservatore e studioso del problema, grazie al suo impegno e alle sue battaglie per cercare di risolverne le ataviche carenze infrastrutturali, all’origine di tante, troppe tragedie, è oggi considerato un riferimento anche per molti media, locali e nazionali, che intendano analizzare la situazione di uno dei punti neri della viabilità nazionale: un fronte caldo nel quale nell’ultimo decennio sono maturate diverse novità che meritavano un aggiornamento e un approfondimento.

 

Il nuovo volume dell’Ing. Pugliese, infatti, rappresenta la continuazione del primo libro sul tema già pubblicato dall’autore nel 2013 e dal titolo “Chi è stato? – Un racconto-inchiesta sulla strada Statale 106 Ionica calabrese”, il primo in assoluto realizzato sulla famigerata “Strada della morte” in Calabria.

 

Da allora, però, molte cose sono cambiate – spiega Pugliese - Sull’onda di quella pubblicazione è nata un’Associazione diventata tra le più popolari in Calabria e finalmente, c’è voluto un secolo, lo scorso anno, dopo che il tratto pugliese e quello lucano sono stati ormai completati, è iniziato l’ammodernamento della strada anche nei primi 39 Km del tratto calabrese di Statale 106”.

 

Vi era dunque molto materiale per “aggiornare” lo stato dell’arte sulla SS 106, con un nuovo libro che si riallaccia al precedente ma che stavolta si intitolerà “Ecco chi è stato!”. Dopo una prima parte i cui si contestualizza l’argomento, si ripercorre la storia tragica della strada e si spiega cos’è oggi, la narrazione entra nel vivo con la seconda parte. “Qui dimostro perché è difficile realizzare un’infrastruttura in Calabria – continua l’autore –, attraverso il travagliato iter procedurale che ha portato alla realizzazione dell’intervento di ammodernamento della SS 106 tra Roseto Capo Spulico e Sibari, in provincia di Cosenza. Quest’opera è stata duramente osteggiata ma, contrariamente a quanto accade ad esempio con la Tav, avversata dai cittadini della stessa Val di Susa, nel nostro caso il 93 per cento delle osservazioni contro il progetto sono incredibilmente giunte da residenti fuori dalla Calabria e metà da sedicenti ‘turisti’ di Ferrara: di tutti, riporto i nomi”.

 

Ma Fabio Pugliese è particolarmente legato soprattutto all’ultima parte del libro, la terza, in cui racconta tante storie umane legate alla 106, “che poi rappresentano anche una risposta alla domanda che in tanti mi hanno posto in questo anni: perché lo fai?” conclude.

 

Questo e molto altro sarà “Ecco chi è stato!”, il libro di imminente pubblicazione a cura di Editoo, Edizioni di Valore, che promette di non lasciare indifferenti i lettori e garantisce spunti importanti di riflessione su una questione da sempre irrisolta e che in Calabria è legata al dolore di tante, troppe persone.


lunedì 15 novembre 2021 0 commenti

LEGGE DI BILANCIO: SULLA STATALE 106 ORA ATTENDIAMO I FATTI

 

dell’Ing. Fabio Pugliese

autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica,

autore del libro di prossima pubblicazione “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

fondatore ed ex presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”

 

«Il governo reperirà 2 miliardi entro la legge di bilancio per la Statale 106. A queste risorse che stanno per essere stanziate, si aggiungeranno anche quelle della programmazione del fondo di sviluppo e coesione ’21-’27 relativi alla Calabria, che certamente avranno nel completamento e nell’ammodernamento della statale jonica un obiettivo primario» - queste furono le dichiarazioni del Ministro per il Sud Mara Carfagna, lo scorso mese di settembre, nella sua risposta all’interrogazione posta dal deputato di Coraggio Italia, Felice Maurizio D’ettore, in fase di question time alla Camera.

L’On. del M5S Giancarlo Cancelleri, invece, lo scorso 14 aprile aveva presentato il “progetto-schizzo” per l’ammodernamento del tratto Sibari-Corigliano-Rossano sostenendo che, dei 400 milioni di euro necessari, ne erano disponibili circa la metà e che il resto sarebbe arrivato dal CIPESS entro fine anno. L’On. Cancelleri è stato clamorosamente smentito prima dall’Amministratore Delegato di Anas che, audito dalle commissioni trasporti di Camera e Senato, ha chiarito che sulla Sibari-Corigliano-Rossano non c’è neanche un solo euro e poi dai 4 CIPESS del Governo Draghi (29 aprile, 9 giugno, 27 luglio e 3 novembre del corrente anno), che sulla Statale 106 non hanno investito neanche un centesimo di euro.

Oggi è stato presentato in Senato il disegno di legge di Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024, sul quale domani, 16 novembre, alle 16,30, il presidente del Senato renderà comunicazioni all’Assemblea. Dopo le comunicazioni del Presidente, il ddl sarà assegnato alla quinta Commissione permanente in sede referente e alle altre Commissioni in sede consultiva. Da quel momento avrà inizio la sessione di bilancio che si dovrà concludere entro la fine dell’anno solare.

Si apre, quindi, una partita che finalmente ci dirà la verità: il Governo metterà sul tavolo i 2 miliardi di euro che servono sulla Statale 106 per ammodernare la Statale 106 tra Sibari e Corigliano-Rossano? Che saranno necessari per realizzare l’ammodernamento della Crotone-Catanzaro? Che saranno necessari per la realizzazione del prolungamento della Variante B della Statale 106 a sud di Locri ed a nord di Caulonia?

Ora non contano più gli annunci e le promesse. Ora contano i fatti e, soprattutto, la volontà delle forze politiche che sostengono il Governo Draghi di fare concretamente ciò che fino ad oggi hanno solo detto a parole e, guarda caso, prima di una competizione elettorale in Calabria. Cosa accadrà? Lo scopriremo tra un mese…


giovedì 4 novembre 2021 0 commenti

IL QUADRO È DRAMMATICO: SULLA STATALE 106 NON C’È NEANCHE UN’EURO


L’atteso Comitato Interministeriale per la programmazione economica elo sviluppo sostenibile (CIPESS) di ieri è anche il penultimo del 2021 e, anche per questo, avrebbe dovuto consegnarci qualche novità. Così non è stato.

Purtroppo, in merito alle infrastrutture, il CIPESS ha dato parere favorevole all’aggiornamento del Piano economico-finanziario e relativo schema di atto aggiuntivo dell’Autostrada A58 - Tangenziale Est esterna di Milano (TEEM), ha approvato il progetto definitivo del Collegamento ferroviario con l’aeroporto “Marco Polo” di Venezia per un costo di 475 milioni di euro ed, infine, ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto di riparto del Fondo per le infrastrutture portuali, la cui consistenza finanziaria è pari a 400 milioni di euro.

Anche questa volta il Governo Draghi ha deciso di non è investire neanche un centesimo di euro sulla strada Statale 106 ed è, per la precisione, già la quarta volta. Ciò che preoccupa ancor di più è che questa volontà politica segue a quella del Governo Conte 2 che - Relazionesull’attività del CIPE Anno 2020 alla mano – non ha finanziato nemmeno un euro sulla Statale 106 così come – Esiti CIPE 2018 e 2019 alla mano – il Governo Conte 1.

In buona sostanza siamo dal marzo del 2018, ovvero da quando fu finanziato il Megalotto 3 della Statale 106 Jonica (Roseto Capo Spulico – Sibari), che sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria i vari Governi non hanno investito alcuna risorsa nonostante su altre strade statali ed autostrade hanno, invece, destinato non poche risorse come si evince dai documenti pubblici sopra elencati.

Il quadro diventa drammatico se poi consideriamo che nel PNRR non vi è traccia alcuna di finanziamenti destinati alla Statale 106. Ed è drammatico perché, nel frattempo, dal 2018 fino ad oggi, nonostante la Pandemia ha limitato di molto il traffico e gli spostamenti lungo la Statale 106, sono 71 le persone che hanno perso la vita sulla Statale 106 (22 nel 2018, 16 nel 2019, 13 nel 2020 e 20 nel 2021), e di queste 23 in provincia di Reggio Calabria, 21 in provincia di Cosenza, 18 in provincia di Catanzaro e 9 in provincia di Crotone.

Questo dato agghiacciante apre ad una riflessione amara quanto terribile. La statistica ci dice, infatti, che a causa della sua vetustà ed inadeguatezza e della completa assenza, negli ultimi anni, di una campagna di investimenti per l’ordinaria e la straordinaria manutenzione, le stragi stradali lungo la Statale 106 nei prossimi anni rischiano concretamente di aumentare sempre di più.

Tutto ciò dovrebbe imporre una riflessione nella classe politica dirigente. Sempre più abituata ad annunciare ed a promettere e sempre meno attenta e capace. Infatti, quanto accaduto nei giorni scorsi nell’Anas di Catanzaro offre un altro spunto di riflessione: dov’era la politica nel mentre avvenivano fatti gravissimi che ledono non solo le casse dello Stato ma, soprattutto, la sicurezza dei cittadini automobilisti? Dov’era la politica nel mentre crollava uno svincolo sulla Variante A della Statale 106? E, soprattutto, dov’è oggi la politica nel mentre accade quanto denunciato dalla Commissione Parlamentare Antimafia sul Megalotto 3?

In verità, dall’analisi della realtà, che è assai complessa, si fa fatica ad essere ottimisti e si comprende molto facilmente solo una cosa: la Statale 106 non è nell’agenda della politica calabrese e nazionale e difficilmente lo sarà fin quando le ingiustizie e le disuguaglianze legate alla “strada della morte” non finiranno per scoppiare. Quando ciò accadrà sarà sempre comunque troppo tardi.


 dell’Ing. Fabio Pugliese

autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica,

autore del libro di prossima pubblicazione “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

fondatore ed ex presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”

giovedì 14 ottobre 2021 0 commenti

SULLA STATALE 106 SERVE UN PONTE CON LA NOSTRA COSCIENZA

 

SULLA STATALE 106 SERVE UN PONTE CON LA NOSTRA COSCIENZA

dell’Ing. Fabio Pugliese

autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica,

autore del libro di prossima pubblicazione “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

fondatore ed ex presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106

 

Fino ad oggi, il 2021 ci consegna, purtroppo, l’ennesima triste e tragico bollettino sulla Statale 106 “Jonica” in Calabria: 20 vittime. Anna Maria Concetta Cutuli di 64 anni, Kawsu Ceesay di 26 anni, Maria Mammone di 87 anni, Valentino Po' di 80 anni, Altea Morelli di 17 anni, Raffaele Misuraca di 19 anni, Vittorio Paone di 28 anni, Domenico Malacrinò di 55 anni, Ferdinando Marzano di 87 anni, Akrem Ajarì di 18 anni, Eleonora Recchia di 21 anni, Michela Praino di 20 anni, Francesco Cannistrà di 31 anni, Silvestro Romeo di 52 anni e la moglie Giusy Bruzzese di 45 anni, Antonio Costantino di 48 anni e Massimiliano Ceccarelli di 47, Alfredo Fregomeli di 46 anni, Cesarina Antonia Muto di 58 anni e Manuel Laganà di 22 anni.

Queste 20 vittime non sono solo numeri e non serve ricordarli solo per le statistiche.

Sono persone che avevano delle storie, dei sogni e, quindi, delle potenzialità che intendevano concretizzare e, infine, dei legami recisi con altre persone che oggi restano e soffrono per la loro scomparsa. Come possiamo dimenticare il dolore di Rosanna la mamma di Altea Morelli e di Daria la mamma di Raffaele Misuraca? Come possiamo dimenticare il dolore di Pierluigi, il fratello di Vittorio Paone? Come possiamo rimanere insensibili di fronte ai piccoli bambini di Eleonora Recchia che saranno costretti a vivere senza la mamma? Cosa dire di Francesco, 11 anni, che lo scorso 29 agosto ha perso il papà Silvestro Romeo e la mamma Giusy Bruzzese? Come possiamo dimenticare il dolore di Francesco e di Rossella, che oggi avrebbero dovuto festeggiare la laurea del 22enne Manuel Laganà?

A tutte queste storie dobbiamo unire quelle delle 87 persone che sulla Statale 106 hanno perso la vita negli ultimi 5 anni. E poi quelle di tutte le migliaia di persone che hanno lasciato la vita sulla Statale 106 “Jonica” in Calabria prima di loro…

Inoltre, ci sono anche i feriti: di quelli non parla mai nessuno. Pensate, dal 1996 fino ad oggi, sono oltre 25.000 e, di questi, moltissimi hanno riportato danni fisici permanenti mentre molti altri i danni li conservano nella loro mente.

Dietro questi numeri ci sono delle persone: con le loro famiglie, le loro storie, i loro sentimenti, i loro sogni svaniti per sempre ma c’è anche una occasione persa per tutti noi. Perché nessuno di noi può immaginare cosa, ognuna di queste persone, avrebbe potuto dare alla nostra società e, quindi, cosa avrebbe potuto fare di buono per l’interesse generale.

Questi numeri, queste persone, queste possibilità mancate, dovrebbero farci riflettere tutti.

Io, per stimolare tutti ad una riflessione, ho 5 domande.

Quante vittime abbiamo avuto negli ultimi 5 anni sui 3.500 metri di ponte sullo stretto? Grazie al Ponte sullo stretto di Messina quante vite abbiamo risparmiato? E quanti soldi abbiamo speso per realizzare questo ponte? Quante volte noi di Reggio Calabria l’abbiamo percorso pagando il pedaggio per andare al mare in Sicilia evitando le lunghissime code estive sulla jonica per fare un bagno nell’area grecanica…? Con quello che abbiamo spero per realizzare questi 3.500 metri di ponte quanti chilometri di Statale 106 avremmo potuto ammodernare?

Sia chiaro: io non sono contrario alla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina. Però non credo sia necessario un luminare per comprendere le ragioni per le quali è prioritario l’ammodernamento a quattro corsie con spartitraffico centrale su un tracciato ex novo della Statale 106 tra Reggio Calabria e Sibari piuttosto che il ponte sullo stretto di Messina…

Ecco perché non smetterò mai di insistere e di scrivere che prima bisogna pensare alle infrastrutture che possono salvare vite umane e poi dopo, solo dopo, a quelle che possono generare benessere economico e turismo (ammesso che i 3.500 metri di ponte sullo stretto riescano a raggiungere questo obiettivo…).

Voglio augurarmi che questa mia riflessione possa far riflettere tutta la comunità calabrese, i parlamentari eletti a Roma ed i loro segretari di partito. Perché continuare a non capire un fatto ovvio quanto importante può metterci tutti in una condizione molto difficile: quella di essere moralmente responsabili delle vittime future, che purtroppo ci saranno sulla Statale 106 e che, a leggere i numeri, rischiano di aumentare di anno in anno.

E basta con questa storia che la colpa è di chi guida sulla Statale 106 “Jonica” in Calabria! Perché questa è una infrastruttura inadatta a gestire gli attuali volumi di traffico, presenta centinaia di accessi fuori norma e non autorizzati, ha una manutenzione ordinaria e straordinaria mediocre e poi ha tante, troppe altre ragioni per cui di fatto è una trappola perfetta…


sabato 25 settembre 2021 0 commenti

SUL MEGALOTTO 3 NOI CALABRESI CI STIAMO GIOCANDO TUTTO

 

SUL MEGALOTTO 3 NOI CALABRESI CI STIAMO GIOCANDO TUTTO

dell’Ing. Fabio Pugliese

autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica,

autore del libro di prossima pubblicazione “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

fondatore ed ex presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”


Nel mio ultimo articolo sul 3° Megalotto, dello scorso 9 giugno, richiamavo l’attenzione sui ritardi significativi già accumulati sul cronoprogramma dei lavori che rischiano di essere ulteriormente compromessi da alcune varianti intervenute sulle progettazioni (di cui tutti parlano con vibrante preoccupazione in Anas…), “che è meglio tacere per non allarmare l’ANAC e la Procura di Catanzaro” - scrissi allora…

Ricordavo che proprio la Procura di Catanzaro, qualche giorno prima, aveva chiesto il rinvio a giudizio per Alessio Marino Ajmone, 60 anni, di Milano, ingegnere progettista della Astaldi Spa e per Michele Mele, 79 anni, di Bari, ingegnere collaudatore statico, nell’ambito dell’inchiesta sul crollo di un muro di contenimento di una rampa di accesso al nuovo tracciato della statale 106 in località Germaneto di Catanzaro. Otto milioni di euro, sono stati necessari per la realizzazione dello svincolo che, nonostante la sua giovane età, essendo stato realizzato nel 2013, cedette già dopo 5 anni.

Con sarcasmo e senso della realtà, quindi con grande preoccupazione, in quell’articolo, faci notare che per fortuna sulla Variante A della S.S.106 a Germaneto crollò solo il muro di uno svincolo… Perché se mai crollasse la Galleria Schiavi o il viadotto Stellitano del 3° Megalotto probabilmente tutto risulterebbe molto più grave.

Sempre in quell’articolo evidenziavo una serie di contraddizioni importanti: è stato investito il 12% dei 1.335 milioni di euro previsti per l’Opera; oggi come allora si sta faticando per liberare il tracciato da alberi e piantagioni nei terreni privati ormai espropriati; non sono stati ancora definiti gli accordi economici con alcuni imprenditori che vedranno i loro capannoni rasi al suolo; devono essere ultimate le operazioni preliminari all’avvio dell’Opera; non è stata cancellata la riserva sulla consegna dei lavori; non esiste traccia di un Campo Base; ecc. ecc.

Intanto il tempo passa e l’opera dovrà essere ultimata e consegnata al massimo «entro l’agosto del 2006»: esattamente ciò che ha annunciato l’ex Ministro del Partito Democratico Paola De Michemi insieme al Vice Ministro del M5S Giancarlo Cancelleri il 19 maggio 2020 quando hanno inaugurato l’avvio dei lavori dell’Opera insieme all’Anas ed al Contraente Generale a giugno 2021 nel tour organizzato per la stampa...

Anche qui, occorre ricordare che l’Ex Ministra del PD è quella che dopo aver inaugurato l’Opera ha dato un acconto al contraente generale pari al 30% (…), mentre l’attuale sottosegretario Cancelleri è «il compagno di scuola» dell’Ing. Silvio Cananella che, per coincidenza, oggi è Responsabile Nuove Opere per la Struttura Territoriale dell’Anas in Calabria ma anche RUP del Megalotto 3 nonostante sia un dirigente di prima nomina (come riporta l’articolo pubblicato su “Domani”, il quotidiano Italiano d'informazione edito da Carlo De Benedetti e diretto da Stefano Feltri, dal titolo “LA GRANDE OPERA IN VERSIONE GRILLINA È GIÀ INSABBIATA” a firma di Daniele Martini e pubblicato lo scorso 29 maggio).

Oggi non è Fabio Pugliese ma è l’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), ad affermare che la strada statale 106 Jonica con il Megalotto 3 (il tratto in via di ammodernamento compreso dall’innesto con la S.S.534 e Roseto Capo Spulico), rappresenta un «caso eclatante» in termini di «aumento del costo complessivo dell'intervento» e di «ritardo enorme nella realizzazione». Non solo, l'indagine dell'ANAC nella seduta del Consiglio dello scorso 15 settembre 2021 ha evidenziato che «per l’attività di progettazione svolta dal contraente generale si è andati incontro a un contenzioso, riguardante il pagamento di un maggiore importo».

A questo punto verrebbe da chiedersi: perché su quanto sta accadendo sul Megalotto 3 è calato un muro di omertà senza precedenti che, dalla stampa alla politica, vede tutti “disinteressati” all’andamento di questo importante e strategico processo? È mai possibile che nemmeno di fronte a quanto è emerso dall’ANAC non vi sia una sentita e seria preoccupazione da parte della politica, del sindacato e, più in generale, del territorio? Come si può lasciare sola una organizzazione di volontariato che denuncia da mesi le svariate e diverse anomalie che vanno ad accumularsi sull’Opera e che oggi sono state menzionate dall’Anticorruzione?

Bisogna pretendere che l’Opera sia realizzata bene e che i tempi di consegna siano rispettati. Affinché ciò avvenga, però, è necessario l’impegno di tutti! Non bastano le dichiarazioni dell’Ex Ministro del Pd o del Viceministro del M5S o di qualche parlamentare di Corigliano-Rossano, né tanto meno le dichiarazioni dei dirigenti “compagni di scuola” o, addirittura, del contraente generale…

La battaglia, sia chiaro, non è finita quando il 28 febbraio 2018 è stato definitivamente approvata l’Opera con la Delibera del CIPE e nemmeno quando il 19 maggio 2020, in fretta e furia, è stata inaugurata. La battaglia è ancora viva e dobbiamo vincerla perché, sia chiaro a tutti, qui non c’è solo da portare a casa il risultato sul Megalotto 3 ma c’è qualcosa, ancor più importante, da ottenere: la credibilità della Calabria! Se non fila tutto liscio come l’olio a Roma saranno autorizzati a dirci che non intendono continuare investire nell’ammodernamento di nuovi lotti della Statale 106 perché noi siamo dei buoni a nulla e ciò avrebbe senso se poi l’Opera del Megalotto 3 verrà ultimata tra dieci anni e magari costando il doppio!!!

Vogliamo capirlo o no…?!?!?!?

lunedì 20 settembre 2021 0 commenti

IL POLITICO GIUSEPPE CONTE NON È UNA PERSONA SERIA: VI DIMOSTRO IL PERCHÉ

 

IL POLITICO GIUSEPPE CONTE NON È UNA PERSONA SERIA: VI DIMOSTRO IL PERCHÉ

dell’Ing. Fabio Pugliese

autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica,

autore del libro di prossima pubblicazione “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

fondatore ed ex presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”

 DOCUMENTI ALLEGATI: Piano per il sud - Relazione sull'attività del CIPE 2020

Nella giornata di domani, sulla costa jonica calabrese, attraversata dalla Statale 106, è previsto il tanto atteso tour elettorale di Giuseppe Conte, attualmente presidente del partito politico del Movimento 5 Stelle ed ex Presidente del Consiglio dei Ministri.

Ad annunciarlo, nei giorni scorsi, la deputata del M5S Scutellà che dell’ex Premier Giuseppe Conte ha espresso un giudizio netto dichiarando di apprezzare le sue grandi capacità «di mettere a punto soluzioni concrete e di non affidarsi a facili slogan».

Oltre alla Scutellà, anche il deputato del M5S D’Ippolito con una nota stampa ha spiegato che Giuseppe conte è «attentissimo ai temi dello sviluppo economico e altrettanto ai bisogni sociali e al sostegno dei più deboli» ma, soprattutto, ha affermato che «Conte interverrà sulle necessità della Calabria».

A quanti affermano che Giuseppe Conte arriva in Calabria solo oggi che non è più Presidente del Consiglio ricordo che non è così.

L’ultima volta che Giuseppe Conte venne in Calabria era ancora Presidente del Consiglio: fu un anno fa, per l’esattezza il 13 febbraio 2020, un mese prima che scoppiasse la pandemia da covid-19, al liceo Severi di Gioia Tauro per la tanto propagandata presentazione del "Piano per il Sud 20-30" insieme agli allora ministri del Sud, Giuseppe Provenzano, e dell'Istruzione, Lucia Azzolina.

In quell’occasione Conte dichiarò «oggi è San Valentino, ricordiamoci questa data. Oggi a Gioia Tauro abbiamo aperto il cantiere dell'Italia del futuro, posto le basi per asfaltare la strada del riscatto, per liberare le molteplici energie culturali, personali economiche sociali che sono al Sud», ed aveva aggiunto «se riparte il Sud riparte l'Italia».

Eppure, come sempre avviene in queste circostanze, i media calabresi diedero molto risalto alle dichiarazioni dell’allora Presidente del Consiglio Conte mentre nessun organo di informazione riportò il comunicato stampa in cui il sottoscritto, umile ed onesto cittadino calabrese, allegava le 87 pagine del fantomatico “Piano Sud 20-30” evidenziando che sulla strada Statale 106 non c’era neanche un centesimo di euro fatta eccezione per il Megalotto 3 (ammodernamento del tratto di Statale 106 compreso tra Roseto Capo Spulico e Sibari), peraltro già finanziato dai precedenti Governi Berluscono-Renzi-Gentiloni mentre per la Calabria c’era davvero poco o niente...

Circa una settimana fa, a confermare i fatti, è intervenuta la Relazione del CIPE in cui si evince che l’allora Presidente Conte per la Statale 106 non ha mai stanziato un solo centesimo di euro. Documenti, questi, che a differenza degli annunci di qualche parlamentare sprovveduto del M5S, trovano riscontro preciso nella realtà: i cittadini calabresi, che per fortuna non sono ciechi e non soffrono di allucinazioni, non hanno visto un bel nulla. Inoltre, i calabresi, non sono mica fessi…

Eppure, giusto per fare un esempio, il ponte Morandi a Genova, la città di Beppe Grillo, è stato ricostruito in un batter d’occhio e, in entrambi i Governi da lui presieduti con Lega e M5S, Giuseppe Conte molte opere le ha finanziate. Peccato che ciò sia avvenuto – come è ormai dimostrato – al nord in Piemonte, in Veneto, in Lombardia. Al centro nella regione Lazio ed al Sud in Sicilia e nella Campania di Luigi Di Maio.

Domani Conte arriva a sulla costa jonica calabrese per chiedere voti per le elezioni regionali…

Tutti sono in fermento!!!

Ci sarà un temerario giornalista che avrà il coraggio di stampare la Relazione del CIPE ed il “Piano Sud 20-30” al fine di consegnarla a Giuseppe Conte per proporgli finalmente una domanda scomoda: ha qualcosa da dire rispetto al fatto che sulla Statale 106 ha scelto di non investire neanche un centesimo di euro?

Domani arriva Giuseppe Conte per chiedere i voti per le elezioni regionali...

Tutti sono pronti a votarlo!!! Lui, sia chiaro, non è diverso da Salvini, Meloni, Letta, ecc. ecc. Però, a differenza di tutti gli altri, è stato per due anni Presidente del Consiglio…

Ma ci sarà mai qualche coraggioso giornalista pronto a dirgli che è finito il tempo in cui i calabresi erano pronti a farsi prendere per i fondelli dal “politicante” di turno?

Staremo a vedere…

 
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