L’atteso Comitato Interministeriale per la programmazione economica elo sviluppo sostenibile (CIPESS) di ieri è anche il penultimo del 2021 e, anche
per questo, avrebbe dovuto consegnarci qualche novità. Così non è stato.
Purtroppo, in merito alle infrastrutture, il CIPESS ha dato parere
favorevole all’aggiornamento del Piano economico-finanziario e relativo schema
di atto aggiuntivo dell’Autostrada A58 - Tangenziale Est esterna di Milano
(TEEM), ha approvato il progetto definitivo del Collegamento ferroviario con
l’aeroporto “Marco Polo” di Venezia per un costo di 475 milioni di euro ed, infine,
ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto di riparto del Fondo per
le infrastrutture portuali, la cui consistenza finanziaria è pari a 400 milioni
di euro.
Anche questa volta il Governo Draghi
ha deciso di non è investire neanche un centesimo di euro sulla strada Statale
106 ed è, per la precisione, già la quarta volta. Ciò che preoccupa ancor di
più è che questa volontà politica segue a quella del Governo Conte 2 che - Relazionesull’attività del CIPE Anno 2020 alla mano – non ha finanziato nemmeno un euro
sulla Statale 106 così come – Esiti CIPE 2018 e 2019 alla mano – il Governo
Conte 1.
In buona sostanza siamo dal marzo
del 2018, ovvero da quando fu finanziato il Megalotto 3 della Statale 106
Jonica (Roseto Capo Spulico – Sibari), che sulla famigerata e tristemente nota “strada
della morte” in Calabria i vari Governi non hanno investito alcuna risorsa
nonostante su altre strade statali ed autostrade hanno, invece, destinato non
poche risorse come si evince dai documenti pubblici sopra elencati.
Il quadro diventa drammatico se
poi consideriamo che nel PNRR non vi è traccia alcuna di finanziamenti
destinati alla Statale 106. Ed è drammatico perché, nel frattempo, dal 2018
fino ad oggi, nonostante la Pandemia ha limitato di molto il traffico e gli
spostamenti lungo la Statale 106, sono 71 le persone che hanno perso la vita
sulla Statale 106 (22 nel 2018, 16 nel 2019, 13 nel 2020 e 20 nel 2021), e di
queste 23 in provincia di Reggio Calabria, 21 in provincia di Cosenza, 18 in
provincia di Catanzaro e 9 in provincia di Crotone.
Questo dato agghiacciante apre ad
una riflessione amara quanto terribile. La statistica ci dice, infatti, che a
causa della sua vetustà ed inadeguatezza e della completa assenza, negli ultimi
anni, di una campagna di investimenti per l’ordinaria e la straordinaria manutenzione,
le stragi stradali lungo la Statale 106 nei prossimi anni rischiano
concretamente di aumentare sempre di più.
Tutto ciò dovrebbe imporre una riflessione
nella classe politica dirigente. Sempre più abituata ad annunciare ed a
promettere e sempre meno attenta e capace. Infatti, quanto accaduto nei giorni
scorsi nell’Anas di Catanzaro offre un altro spunto di riflessione: dov’era la
politica nel mentre avvenivano fatti gravissimi che ledono non solo le casse
dello Stato ma, soprattutto, la sicurezza dei cittadini automobilisti? Dov’era
la politica nel mentre crollava uno svincolo sulla Variante A della Statale
106? E, soprattutto, dov’è oggi la politica nel mentre accade quanto denunciato
dalla Commissione Parlamentare Antimafia sul Megalotto 3?
In verità, dall’analisi della realtà,
che è assai complessa, si fa fatica ad essere ottimisti e si comprende molto
facilmente solo una cosa: la Statale 106 non è nell’agenda della politica
calabrese e nazionale e difficilmente lo sarà fin quando le ingiustizie e le
disuguaglianze legate alla “strada della morte” non finiranno per scoppiare.
Quando ciò accadrà sarà sempre comunque troppo tardi.
dell’Ing. Fabio Pugliese
autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica,
autore del libro di prossima pubblicazione “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,
fondatore ed ex presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”
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