venerdì 9 settembre 2022 0 commenti

I NUMERI DI OPEN PARLAMENTO DIMOSTRANO IL FALLIMENTO DEI PARLAMENTARI CALABRESI DEL M5S CHE SI RICANDIDANO



dell’Ing. Fabio Pugliese

2021 - autore del libro “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

2014/2020 - fondatore ed ex presidente dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106,

2013 - autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica.

 

 

Nell’edizione su “Il Crotonese” di oggi ho avuto modo di scrivere un articolo, “le pagelle dei ri-candidati”, che traccia un bilancio sui parlamentari calabresi dell’ultima legislatura uscenti ed oggi ricandidati. La 18esima legislatura della Repubblica Italiana, iniziata il 4 marzo 2018, volge ormai al termine ed il prossimo 25 settembre nascerà un nuovo Governo.

Molti dei parlamentari uscenti, in totale sono 30, non sono stati ricandidati e solo per alcuni vi è stata la possibilità di una ricandidatura che potrebbe rivederli tra i 19 parlamentari che la Calabria eleggerà, a seguito del taglio dei parlamentari, appunto il prossimo 25 settembre.

A questo punto – come direbbe il famoso giornalista Antonio Lubrano – una domanda sorge spontanea: ma come hanno lavorato questi parlamentari uscenti che aspirano ad essere rieletti? Per capirlo basta andare sul sito web Open Parlamento all’interno del quale è riportato minuziosamente e nel dettaglio tutta l’attività che ogni singolo parlamentare calabrese ricandidato per la prossima legislatura ha svolto negli ultimi 5 anni.

Il bilancio è netto e concorre a farci comprendere quale sia la dimensione di una incapacità politica che la Calabria, negli ultimi anni, ha pagato molto caro anche e soprattutto per merito di una classe politica parlamentare letteralmente miracolata, inetta ed incapace eletta nel M5S in seno al parlamento a marzo del 2018.

 

Nel collegio uninominale Cosenza – Tirreno per il Movimento 5 Stelle è candidata Anna Laura Orrico che è anche candidata nel plurinominale insieme ad Enza Bruno Bossio del Partito Democratico. Il confronto tra queste due parlamentari è praticamente inesistente. La Orrico in 5 anni produce davvero molto poco: 2 disegni di legge (di cui nessuno approvato), 1 mozione, 14 interrogazioni a risposta scritta, 2 interrogazione in commissione, 4 ordini del giorno in assemblea e 3 emendamenti…. Enza Bruno Bossio in 5 anni ha presentato ben 16 disegni di legge di cui 6 approvati, una mozione, 3 interpellanze, 10 interrogazioni a risposta orale, 17 a risposta scritta e 32 in commissione. Sono 2 le risoluzioni in commissione, una risoluzione conclusiva, 28 ordini del giorno in assemblea e 158 emendamenti.

Nel Collegio Catanzaro i parlamentari uscenti che aspirano ad essere rieletti sono Wanda Ferro (Fratelli d'Italia - Lega - Forza Italia), ed Elisa Scutellà (Movimento 5 Stelle). Anche qui il confronto è imbarazzante. La Ferro in 5 anni di opposizione al Governo presenta 5 proposte di legge cui una addirittura approvata "in materia di compensazione dei crediti maturati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione". Elisa Scuetellà 2 e nessuna approvata. La Ferro presenta 208 interrogazioni a risposta scritta e 29 in commissione. La Scutellà appena 8 interrogazioni a risposta scritta e nessuna interrogazione in commissione. Sono 80 gli ordini del giorno presentate in assemblea dalla Ferro contro le 8 della Scuetellà. In 5 anni la Ferro presenta 376 emendamenti contro i 5 della Scuetellà...

Nel Collegio Vibo Valentia - Reggio Tirrenica i parlamentari uscenti che ambiscono ad essere rieletti sono la ex "grillina" Dalila Nesci sostenuta dalla coalizione che comprende anche il PD e Riccardo Tucci (Movimento 5 Stelle).  Nesci, che è espressione del partito di Di Maio, in 5 anni presenta 11 disegni di legge di cui 5 approvati. Tucci, invece, niente… Proprio niente. Incredibile ma vero: proprio niente…

Al fine di favorire una buona analisi i è ritenuto opportuno dare rilevanza a tutto ciò che i parlamentari hanno prodotto come primi firmatari. Ciò è importante poiché molto spesso i parlamentari sono co-firmatari di atti su cui non hanno lavorato ma che firmano solo per favorire il collega di partito primo firmatario che coglie l’opportunità di dare peso al proprio lavoro raccogliendo più firme di parlamentari.

Eclatante, infine, il caso di Corigliano-Rossano. Ho voluto approfondire l’analisi per capire anche qual è il risultato prodotto in questi ultimi 5 anni dai quattro parlamentari nella terza città della Calabria dai parlamentari Abate, Forciniti, Sapia e Scutellà. Quest’ultima è la sola ad essere stata ricandidata (peraltro nel collegio di Catanzaro…). Mentre l’Abate, Forciniti e Sapia come è noto non sono stati ricandidati.

In pratica la somma di tutto ciò che in 5 anni è stato prodotto da tutti e 4 i parlamentari del Movimento 5 Stelle eletti a Corigliano-Rossano nell’ultima legislatura non si ottiene ciò che il solo Giovanni Dima, da onorevole eletto alla Camera dei Deputati della Repubblica Italiana nella 16esima legislatura, ha prodotto da solo nei 5 anni che vanno dal 2008 al 2013.

La scelta del confronto con l’on. Dima è dovuta al fatto che Corigliano-Rossano nella 17esima legislatura non ha eletto parlamentari. Quindi, andando a ritroso nel tempo, il primo confronto utile è con l’on. Dima eletto, appunto, nella 16esima legislatura.

 

Ciò che è emerso lascia davvero senza parole.

 

Negli ultimi 5 anni l'on. Rosa Silvana Abate ha presentato al Senato della Repubblica italiana solo 2 disegni di legge. I colleghi eletti alla Camera dei Deputati on. Scutellà solo 2, l’on. Forciniti solo 2 e l’on. Sapia 5. In totale, tutti e 4, hanno presentati 11 disegni di legge. L’on. Giovanni Dima da solo, in 5 anni, presentò 12 disegni di legge.

L'on. Abate e l'on. Scutellà in 5 anni non hanno presentato neanche una mozione. L'on. Forcini solo una mentre l'on. Sapia ne presenta 2. In totale 3. Dima, in 5 anni, ne presentò 2.

L'on. Forciniti in 5 anni non presenta neanche una interpellanza. L'Abate e la Scutellà una a testa mentre Sapia ne presenta 7. Tutti e 4 ne presentano in totale 9. Dima, in 5 anni, ne presentò solo 2.

La senatrice Abate in 5 anni ha presentato 8 interrogazioni a risposta orale e 3 a risposta scritta. La deputata Scutellà ne presenta 2 a risposta orale e 8 a risposta scritta, il collega Forciniti solo 1 a risposta orale e solo una a risposta scritta mentre Sapia ne presenta 2 a risposta orale e 90 a risposta scritta. In totale, i 4 parlamentari eletti a Corigliano-Rossano hanno presentato 115 interrogazioni. L'on. Dima da solo, in 5 anni, non presenta neanche una interrogazione a risposta orale ma sono ben 129 quelle a risposta scritta!

La senatrice Abate in 5 anni presenta in tutto 4 risoluzioni. Neanche una per Scutellà, Forciniti e Sapia. L’on Dima in 5 anni da solo ne presenta in tutto 6.

Dima viene superato solo per ordini del giorno (ne presenta 5), contro i 15 dell’Abate, gli 8 della Scutellà, i 28 di Forciniti ed i 25 di Sapia. E per emendamenti poiché Dima ne presenta 14 contro i 200 dell’Abate, i 5 della Scutellà, i 2 di Forciniti ed i 7 di Sapia.

 

In definitiva, stupisce il dato sull’indice di produttività. Questo prende in esame il numero, la tipologia, il consenso e l'iter degli atti presentati dai parlamentari in modo da poterli confrontare tra di loro. In pratica valuta, in parole povere, la qualità del loro operato svolto nella legislatura.

All’on. Giovanni Dima viene attribuito un voto pari a 179,6.

L’on. Francesco Sapia 58,1, l’on. Abate 34,0, l’on. Forciniti 27,5 e l’on. Scutellà 21,9.

Tutti i 4 parlamentari eletti nel Movimento 5 Stelle nella 18esima legislatura a Corigliano-Rossano in totale ottengono un indice di produttività sommato pari a 141,5 che è inferiore a quello ottenuto dal solo on. Dima nella 16esima legislatura (pari, appunto, a 179,6).

 

Tutti questi parlamentari sono stati – come direbbe Beppe Grillo – “pagati con i soldi dei cittadini” in quanto sono di fatto “dei nostri dipendenti”. È evidente, tuttavia, che mentre alcuni hanno svolto un lavoro tutto sommato accettabile altri, invece, hanno lavorato poco o nulla. Quest’ultimi, il dato lo conferma in modo inconfutabile, sono soltanto i parlamentari ricandidati nel M5S…

mercoledì 10 agosto 2022 0 commenti

L’ASSENZA DI CANDIDATURE CALABRESI È DESTINATA A PROVOCARE UN TERREMOTO

dell’Ing. Fabio Pugliese

2021 - autore del libro “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

2014/2020 - fondatore ed ex presidente dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106,

2013 - autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica.

 

 

Nel mentre molti di noi vivono qui in Calabria con spensieratezza le vacanze ed il mare a Roma, in questi giorni, si consuma l’ennesimo scontro totale sulle candidature nei collegi. Cinque anni fa, per esempio, nel mio collegio, furono eletti nel listino bloccato alla Camera Forciniti, e la Scutellà mentre al Senato fu eletta l’Abate. Solo Sapia venne eletto con il voto di preferenza.

Proprio quest’ultimo (come gli altri fu eletto nel M5S), arrivando primo per numero di preferenze fu eletto, appunto, scavalcando il secondo che, per il centro-destra, era Ernesto Rapani di Corigliano-Rossano. Mentre ultimo per il centro-sinistra arrivò Ferdinando Aiello che però proveniva da Rogliano: non era di questo territorio.

Oggi è tutto diverso.

Perché c’è la possibilità che nel mio collegio, così come in tutti gli altri della Calabria, vi siano candidati paracadutati addirittura da Roma oppure da territori diversi. Può succedere che un crotonese può trovarsi candidato un reggino e viceversa o che un cittadino dello jonio cosentino può trovarsi un candidato che proviene da Cosenza. Oppure peggio, da chissà quale parte d’Italia.

Il guaio vero è che oggi il partito più forte in Calabria non è più, come 5 anni fa, il M5S ma è il non voto. Proprio il non voto, che già è molto forte, verrà favorito da scelte di questo tipo se verranno confermate come si apprende dalle indiscrezioni della stampa.

I cittadini sono delusi, disillusi, sempre più lontani dalla politica. C’è una apatia che fa davvero paura in Calabria. Per questa ragione, di fronte a questo scenario, è necessario puntare nei collegi su candidati del territorio, possibilmente apprezzati, autorevoli e riconosciuti che siano capaci di motivare molti delusi attraverso la fiducia personale che riescono a riscuotere e che, quindi, possano far capire a molti delusi che il non voto non risolve nessun problema.

I problemi diversi e svariati che riguardano la Statale 106, ad esempio, possono essere affrontati e risolti meglio da un cittadino di Cosenza, di Diamante o di Vercelli oppure da un cittadino di Corigliano-Rossano, di Locri o di Crotone che li vive quotidianamente? Stesso discorso vale per tutte le questioni aperte: sanità, ferrovie, spopolamento giovanile ecc. ecc.

Poi c’è un’altra questione legata alla qualità dei candidati. Seppure è fondamentale che sia del territorio (quindi, del collegio), e che sia apprezzati, autorevoli, riconosciuti e, quindi, persona di cui ci si fida, è necessario che siano, soprattutto questa volta, preparate e capaci.

È avvilente che nel nostro territorio calabrese non via sia oggi un dibattito su un tema così rilevante ed è per questo che spero che nei prossimi giorni, anche dopo questo mio umile contributo, possa nascere un momento di grande confronto (anche attraverso tante altre prese di posizione pubbliche), in cui si chiede di dare alla Calabria dei candidati calabresi e, soprattutto, ai territori i propri candidati.

Se ciò avverrà sarà un bene per l’interesse generale del Paese ma se non accadrà il risultato si vedrà in Calabria e temo che si materializzerà in un non voto così eclatante di quelli mai visti prima: insomma, un vero e proprio terremoto. Questo, però, lo capisce solo chi come me vive in Calabria…

giovedì 4 agosto 2022 0 commenti

SOLIDARIETÀ E GRATITUDINE ALL’ON. WANDA FERRO A CUI CHIEDO IN FUTURO ANCOR PIÙ IMPEGNO PER LA STATALE 106

 dell’Ing. Fabio Pugliese

2021 - autore del libro “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

2014/2020 - fondatore ed ex presidente dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106,

2013 - autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica.


Nelle scorse ore ho avuto modo di leggere una esilarante nota – non potrei definirla diversamente – dell’On. Elisabetta Barbuto (M5S), che stigmatizza l’interessamento dell’On. Wanda Ferro (Fratelli d’Italia), in riferimento alla condizione comatosa in cui versano le infrastrutture della costa jonica calabrese e, in particolare, della Statale 106, soprattutto a fronte dell’inoperosità dei Governi degli ultimi 5 anni di cui proprio l’On. Barbuto ha fatto parte...

Negli anni scorsi, l’On. Wanda Ferro non ha avuto, a differenza della collega grillina On. Barbuto, l’opportunità di sedere tra i banchi del Governo per ben 5 anni e di avere per 3 anni addirittura Danilo Toninelli del M5S come Ministro delle Infrastrutture o di fare diverse passerelle con il Vice Ministro alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri che a Catanzaro, quale dirigente delle Nuove Opere in Calabria e RUP del Megalotto 3, ha ormai dal 2019 il suo “amico compagno di scuola” Ing. Silvio Cananella (che ad oggi, dopo anni, non si comprende quale risultato abbia ottenuto in Calabria…).

Vorrei far notare l’indiscutibile impegno dell’On. Ferro sulla Statale 106 dai banchi dell’opposizione: che si è distinta in ogni approvazione di Leggi di Bilancio dello Stato con richieste specifiche di finanziamenti per l’ammodernamento della Statale 106 puntualmente mai recepiti dai Governo Conte 1 – Conte 2 e Draghi; che si è distinta con diverse interrogazioni parlamentari a Ministri e presidenti del Consiglio e che, in ultimo, si è addirittura contraddistinta per aver apposto la sua firma ad una mozione proposta tempo fa dall’On. Enza Bruno Bossio (del Partito Democratico), a favore alla Statale 106.

In ultimo vorrei far notare l’aspetto senza dubbio più importante che peraltro mi tocca in prima persona: da anni l’On. Wanda Ferro (al pari di pochi altri), intrattiene con il Direttivo dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”  un continuo e costante confronto (spesso anche acceso nelle sue diversità), ma sempre rispettoso e fermamente indirizzato verso quelle proposte e idee capaci di affrontare e risolvere concretamente i diversi e svariati problemi legati alla “strada della morte”.

All’On. Barbuto, ed a tutti i suoi colleghi parlamentari calabresi del M5S, al netto della propaganda e della totale incapacità di ottenere anche un solo minimo risultato degno di questo nome riconosco, invece, solo e soltanto una incapacità di confronto senza paragoni che molto spesso è sfociata nella presunzione, nella superbia e, per giunta, nell’intolleranza di chi, nei fatti, non ha ottenuto un bel nulla...

Vorrei, altresì evidenziare, che se oggi vi è un minimo interessamento per la Statale 106 nella Variante al Megalotto 6 tra Crotone e Simeri è merito quasi esclusivamente dell’impegno profuso dai sindaci e dagli amministratori dei comuni interessati, dalle due province di Crotone e Catanzaro e dal grandissimo ed encomiabile lavoro svolto dal Dirigente della Mobilità della Provincia di Crotone Dott. Fabio Bruno Pisciuneri i quali, tutti insieme, unitamente al sottoscritto, peraltro, si attendevano che l’Opera venisse finanziata  interamente e non solo con l’elemosina di 220 milioni di euro che il prossimo futuro Governo avrà il compito di confermare e, soprattutto, di completare.

Sono certo che quanto affermo troverà riscontro il prossimo 25 settembre nelle urne: quello sarà il luogo in cui i Calabresi con onestà intellettuale liberamente daranno un forte segnale e mi auguro e confido che tale risultato possa convincere l’On. Barbuto ed i suoi colleghi parlamentari del M5S innanzitutto ad una riflessione sul loro conclamato pessimo operato e poi a correggere nel prossimo futuro atteggiamenti, comportamenti e, soprattutto, a garantire un operato politico di qualità che possa divenire utile e concreto per l’interesse generale della comunità calabrese e non sterile come è stato negli ultimi 5 anni.

martedì 14 giugno 2022 0 commenti

SULLA STATALE 106 I SOLITI ANNUNCI DEL COMMISSARIO ROBERTO OCCHIUTO!

dell’Ing. Fabio Pugliese

2021 - autore del libro “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

2014/2020 - fondatore ed ex presidente dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106,

2013 - autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica.

 

Il PNRR – come è ormai noto – non finanzia la costruzione di nuove strade. Sembrerebbe una follia e, nella realtà lo è. Non è un caso che il “Governo Conte 2” (o “Governo Giallo-Rosso”), fu “commissariato” dal Governo Draghi. Proprio quest’ultimo ebbe modo di risolvere questa anomalia con una idea: far realizzare la costruzione di nuove strade al Ministero per il Sud mediante l’utilizzo dei fondi di Sviluppo e Coesione.

Peccato che – come è ormai noto – alla Calabria è stato destinato un finanziamento di 285 milioni di euro contro i 1.700 milioni di euro alla Campania, i 958 milioni di euro alla Puglia ed i 1.213 milioni di euro alla Sicialia… Ma tant’è!

Eppure sul noto quotidiano locale l’Eco dello Jonio l’8 settembre 2021 fu pubblicato un articolo dal titolo Due miliardi per una nuova Statale 106 che rischiano di diventare soldi del monopoli”. Nell’articolo veniva correttamente riportata la risposta che il Ministro per il Sud di Forza Italia Maria Carfagna aveva dato rispetto a un’interrogazione del deputato di Coraggio Italia, Felice D’Ettore.

In quella risposta la Ministra di Forza Italia Mara Carfagna, esattamente un mese prima delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale che poi ha eletto l’On. Roberto Occhiuto di Forza Italia dichiarò che «per la completa realizzazione dell’intera opera occorre assicurare, nel prossimo periodo, un ulteriore significativo sforzo finanziario di circa 2 miliardi che saranno impegnati dal Governo nelle prossime settimane, al più tardi nella prossima legge di bilancio».

Nelle successive settimane non fu destinato un bel nulla! Nella legge di bilancio dello scorso dicembre – come è ormai noto – il Governo ha destinato a tutte le strade e le autostrade italiane solo 4,6 miliardi di euro. Sulla Statale 106 c’è poco o nulla (nel dettaglio capiremo cosa c’è appena l’Anas Spa finalmente pubblicherà il Contratto di Programma 2021 – 2025), e comunque tali risorse saranno destinate solo e soltanto per «predisporre un piano generale di adeguamento e messa in sicurezza dell’arteria che prevede, oltre ai già contrattualizzati interventi di messa in sicurezza, rettifiche locali di tracciato o sistemazione di incroci a raso, manutenzione programmata delle barriere di sicurezza e delle pavimentazioni».

Oggi l’Eco dello Jonio pubblica alle 12:06 un articolo in cui questa volta riporta le dichiarazioni del Commissario alla Sanità della Calabria On. Roberto Occhiuto di Forza Italia: «per noi ammodernare tutta la statale 106 resta una priorità. Abbiamo chiesto 3 miliardi al governo e sono convinto che questi soldi ci saranno nella prossima manovra di bilancio».

L’articolo, pubblicato sui social, ha ottenuto davvero poco successo anche perché sembrerebbe che l’On. Occhiuto sia ormai considerato davvero poco serio per molti calabresi. Ad ogni modo i pochi che hanno letto l’articolo non hanno esitato a commentarlo in modo significativo: "Bla bla bla, e basta! Siamo stanchi di promesse!", "Vogliamo una tangenziale a 4 corsie come la Puglia, Basilicata e Campania, anche noi paghiamo le tasse, più del nord, ma non abbiamo le strutture per colpa della politica Calabrese che pensa solo al magna magna", "Parole Parole soltanto parole", "Alle prossime elezioni la fanno a 6 corsie", “Troppe chiacchiere fate un po' di fatti, dovete capire che chi va va si fanno solo i cazzi loro”…

Questo ennesimo annuncio del Commissario alla Sanità della Calabria On. Occhiuto, unitamente agli annunci degli ultimi mesi, oltre a quelli che da oggi ascolteremo fino alla fine dell’anno in corso, nascono dall’esigenza della politica – in evidente difficoltà – di nascondere, dietro grandi promesse, la dura e mai tanto triste realtà dei fatti, oggi peraltro certificata dal DEF.

Questa è una sconfitta per tutti in un anno, il 2022, che dal primo di gennaio fino ad oggi ha visto morire sulla Statale 106 ben 12 persone, una ogni 14 giorni. È anche una sconfitta per l’informazione che diffondendo le veline della politica (e qualcheduno senza neanche garantire pluralità di voci e di pensiero), ha di fatto concorso a creare una opinione nella popolazione basandosi su fatti che oggi possiamo semplicemente definire evidentemente errati.

L’elemento più sconfortante è tutto qui: una regione che non vedrà cambiamenti sulla Statale 106; una regione che tra un decennio si ritroverà con una Statale 106 molto più pericolosa di quella di oggi; una regione che non ha avuto neanche la possibilità di capire cosa è accaduto veramente quanto poteva provare a cambiare qualcosa. Ormai è tardi.

Quello che ci aspetta? Ancora tragedie stradali che continueranno e, anzi, purtroppo saranno destinate ad aumentare: ma parliamoci francamente, di chi sono le responsabilità morali…?

 

La prossima legge di bilancio ormai è vicina.

Basta attendere fino al prossimo dicembre...


giovedì 9 giugno 2022 0 commenti

NEL COMPLETAMENTO DEL FINANZIAMENTO SUI FONDI DI SVILUPPO E COESIONE È GIÀ STATO CHIARITO CHE NON VI È ALCUN FINANZIAMENTO PER LA S.S.106

 

COMUNICATO STAMPA

 

NEL COMPLETAMENTO DEL FINANZIAMENTO SUI FONDI DI SVILUPPO E COESIONE È GIÀ STATO CHIARITO CHE NON VI È ALCUN FINANZIAMENTO PER LA S.S.106

 

Pugliese: «È noto che nel saldo pari a 1,7 miliardi di euro, dopo l’anticipazione di 4,6 miliardi di euro, non vi è alcun intervento previsto sulla Statale 106».

 

 

«In riferimento alla Delibera CIPESS n.1 del 15 febbraio 2022 confermo che i 4.680 milioni di euro investiti dal Governo cosiddetto “dei migliori” rappresentano solo “un’anticipazione” sul complessivo investimento come ha correttamente dichiarato l’assessore regionale alle Infrastrutture della Regione Calabria Prof. Mauro Dolce nella sua nota stampa. Tuttavia, ricordo, prima all’assessore Dolce e poi a tutti i cittadini calabresi, che il complessivo investimento è pari a 6,3 miliardi di euro. Ciò implica che il saldo, dopo l’anticipazione, sarà di appena 1,7 miliardi di euro e, nella presentazione del Ministro Giovannini, pubblicata a febbraio scorso sul sito del Ministero delle Infrastrutture, in riferimento alla Statale 106 non vi è alcuna traccia, purtroppo, di alcun finanziamento. Mancano, infatti, i 1.280 milioni di euro necessari a completare lo stralcio Cutro - Catanzaro così come manca un qualsiasi finanziamento relativo alle tratte Sibari-Crotone e Catanzaro-Reggio Calabria» – queste le dichiarazioni dell’Ing. Fabio Pugliese autore del libro “Ecco chi è Stato!” e già presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”.

 

«Sono certo che l’assessore Dolce, insieme alla giunta regionale guidata dall’On. Occhiuto saprà certamente smentirmi nei prossimi 4 anni, così come mi auguro che inaugureranno i lavori per l’avvio dell’ammodernamento di nuove tratte di Statale 106 a Sud di Sibari ma, temo fortemente, che questa legislatura sia ormai già irrimediabilmente contraddistinta da un fallimento conclamato: oltre l’elemosina ricevuta per la Crotone – Cutro, solo 220 milioni di euro per appena 10 chilometri di nuova Statale 106, non ci sarà più nulla e l’opera, inoltre, difficilmente partirà (se partirà…), nei prossimi 4 anni» – continua Pugliese.

 

«Dispiace dover rilevare che la Statale 106 debba ancora oggi continuare ad essere oggetto di promesse, annunci e proclami a margine di ogni elezione politica, nel caso specifico poi, peraltro già drammaticamente puntualmente smentiti dagli atti del Governo, e non vi sia, invece, la giusta e dovuta serietà da parte delle Istituzioni per questa problematica. Chissà quando avremo un governo regionale che invece di sbandierare prima del tempo improbabili risultati deciderà di farlo solo dopo l’avvio di un cantiere» - conclude Pugliese.

 

 

 

Riferimenti attraverso i quali è facile riscontrare quanto affermato dall’Ing. Fabio Pugliese:

 

MINISTERO PER IL SUD: Infrastrutture, stanziati 6,3 miliardi per 273 opere. Al Sud 5,1 miliardi

 

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE: Opere pubbliche: Cipess assegna 6,3 miliardi di euro del Fondo Sviluppo e Coesione per investimenti su strade, ferrovie e infrastrutture idriche complementari e addizionali al Pnrr

 

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI: Cipess, interventi per opere infrastrutturali, sostegno alle imprese e investimenti in ricerca

 

martedì 7 giugno 2022 0 commenti

STATALE 106: ECCO I NUMERI DEL DISASTRO. PUGLIESE: «DIMETTETEVI PER RESTITUIRE DIGNITÀ ALLA CALABRIA»

dell’Ing. Fabio Pugliese

2021 - autore del libro “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

2014/2020 - fondatore ed ex presidente dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106,

2013 - autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica.

 

La Delibera CIPESS n. 1 del 15 febbraio 2022 assegna al Ministero delle Infrastrutture 4,6 miliardi di euro a valere sulle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. È fondamentale ricordare che sul sito web ufficiale del Ministero per il Sud si legge: “il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) è lo strumento finanziario principale attraverso cui vengono attuate le politiche per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale e la rimozione degli squilibri economici e sociali in attuazione dell’articolo 119, comma 5, della Costituzione e dell’articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea”. In parole povere: si dovrebbero destinare più risorse ai territori poveri per consentire loro di rimuovere gli squilibri con i territori più ricchi.

 

Sui 4,6 miliardi assegnati 4.098 milioni di euro saranno investiti in “interventi bandiera di immediato avvio dei lavori”. Alla Calabria sono stati destinati solo 285 milioni di euro per due “interventi bandiera”: la strada di Collegamento per San Luca e lo stralcio di Nuova Statale 106 da Crotone a Cutro (circa 10 chilometri).

582 milioni di euro sono destinati, invece, per “interventi locali di immediato avvio dei lavori”. Alla Calabria, di questi, non è stato destinato neanche un centesimo di euro.

È bene, altresì, evidenziare che il finanziamento ottenuto dalla Calabria non verrà dilazionato nell’anno corrente ma, il “profilo finanziario” indica chiaramente che verrà erogato nei prossimi otto anni (dal 2022 fino al 2030), secondo una quota già stabilita anno per anno. Inoltre, il riparto del finanziamento complessivo ha previsto l’80% al Sud ed il 20% al Centro-Nord.

 

Tra i 4.098 milioni di euro per “interventi bandiera” la Calabria ottiene solo 285 milioni di euro contro i 1.059 milioni di euro ottenuti dalla Campania, i 958 milioni di euro ottenuti dalla Puglia ed i 484 milioni di euro ottenuti dalla Sicilia. Tra i 582 milioni di euro per “interventi locali” la Calabria non ottiene neanche un centesimo di euro insieme alla Puglia contro i 223 milioni di euro ottenuti dalla Campania ed i 170 milioni di euro ottenuti dalla Campania.

Complessivamente su 4,6 miliardi di euro alla Calabria ne sono destinati solo 285 milioni di euro mentre 1.378 milioni di euro sono destinati alla Campania dei Ministri Carfagna e Di Maio, 958 milioni di euro alla Puglia e 654 milioni di euro alla Sicilia.

 

Per la Statale 106, oltre all’investimento ottenuto di 220 milioni di euro previsto per la realizzazione dello stralcio Crotone – Cutro saranno disponibili anche ulteriori risorse dalla legge di bilancio approvato lo scorso mese di dicembre. Per comprendere in modo dettagliato l’importo destinato alla Statale 106 occorrerà attendere la pubblicazione del Contratto di Programma Anas 2021 – 2025 atteso che, ad oggi, sul sito web dell’Anas Spa è disponibile solo il vecchio Contratto di Programma Anas 2016 – 2020.

Tuttavia, è stato ormai chiarito, che le poche decine di milioni di euro che verranno destinate alla Calabria sui 4,6 miliardi di euro della legge di bilancio saranno impiegate per un piano generale di adeguamento e messa in sicurezza dell’arteria che prevede, oltre ai già contrattualizzati interventi di messa in sicurezza, rettifiche locali di tracciato o sistemazione di incroci a raso, manutenzione programmata delle barriere di sicurezza e delle pavimentazioni.

 

I numeri impietosi riportati nella Delibera CIPESS n. 1 del 15 febbraio 2022 confermano la volontà politica del Governo di non investire in modo risolutivo e significativo per l’ammodernamento della Statale 106 in Calabria ma evidenziano anche l’incapacità ed il fallimento, ormai conclamato, della Giunta Regionale, del Governatore Occhiuto e della classe parlamentare calabrese oggi in seno al Governo Draghi.

Doverosa è, per tutti i cittadini calabresi, una onesta riflessione su quanto è accaduto. Scevra da condizionamenti politici e/o ideologici. Alla calasse politica dirigente calabrese tutta oggi in seno alle Istituzioni dello Stato, ad iniziare da Occhiuto, un’amichevole invito: dimettetevi. Un gesto forte ma necessario che può restituire dignità alla Calabria.

lunedì 6 giugno 2022 0 commenti

UFFICIALE IL FALLIMENTO DELLA GIUNTA OCCHIUTO: LA S.S.106 RESTERÀ COM’È OGGI PER ALMENO 20 ANNI

dell’Ing. Fabio Pugliese

2021 - autore del libro “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

2014/2020 - fondatore ed ex presidente dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106,

2013 - autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica.

 

Documenti: DELIBERA CIPESS N.1 del 15 febbraio 2022.

 

Proprio oggi è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Delibera CIPESS n. 1 del 15 febbraio 2022.

 

OCCHIUTO & COMPANY POCO SERI: 285 MILIONI ALLA CALABRIA NON 465

Attraverso questa Delibera il Governo cosiddetto "dei migliori" stanzia 4,6 miliardi di euro in infrastrutture e l'80% è destinato al Sud. Si tratta delle risorse a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione (risorse disponibili in dote alla Ministra per il Sud Mara Carfagna). Per la Calabria sono confermati i 220 milioni di euro per lo stralcio Crotone-Cutro di cui è già completato il Progetto di Fattibilità Tecnico Economico per un importo complessivo dell'intero tracciato di 1.500 milioni di euro. Inoltre è confermato il finanziamento della strada di collegamento per San Luca per un importo di 65 milioni di euro di cui è già completato il progetto di fattibilità tecnico economico. Non c’è, quindi non è stato finanziata (per come era stato annunciato dal Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, dalla Sottosegretaria Nasci e da tanti altri esponenti del Governo cosiddetto “dei migliori), l’elettrificazione della Ferrovia Jonica con 180 milioni di euro. Nel corpo della Delibera non vi è alcun riferimento a questo investimento che – come si evince banalmente – non c’è.

 

ALLA CALABRIA UNA ELEMOSINA SENZA PRECEDENTI

Se alla Calabria arrivano complessivamente 285 milioni di euro per "Interventi Bandiera" è bene far notare che alla Campania viene stanziato 1 miliardo di euro; alla Puglia 950 milioni di euro mentre alla Sicilia sono stanziati 485 milioni di euro. Inoltre per gli "Interventi Locali" alla Calabria non viene stanziato neanche un centesimo di euro mentre alla Campania 223 milioni di euro ed alla Sicilia 170 milioni di euro... In pratica, complessivamente, per “Interventi Bandiera” e “Interventi Locali” alla Campania vengono assegnati 1.281 milioni di euro, alla Puglia 950, alla Sicilia 655 mentre alla Calabria solo e soltanto 285 milioni di euro.

 

CROTONE-CUTRO: NON C’È NULLA DI CERTO

L’altro elemento di cui bisogna tenere conto è il seguente: nel corpo della Delibera si può leggere e comprendere che sui 220 milioni di euro assegnati dal Governo cosiddetto “dei migliori” per la Statale 106 nello stralcio “Crotone-Cutro” non vi è alcun vincolo. In pratica non si tratta di fondi destinati ed anche vincolati affinché non siano “spostati” in futuro per la realizzazione di altre opere e, come si può leggere chiaramente, non vi è nessun vincolo per i futuri Governi (il prossimo peraltro sarà eletto tra un anno), al completamento degli stralci successivi al fine di completare l’intera tratta Crotone – Catanzaro. Ovviamente, stesso discorso vale per la strada di collegamento per San Luca. Ciò implica che il prossimo Governo (esattamente tra un anno), avrà la possibilità di spostare queste risorse per la realizzazione di altri interventi non essendovi alcun vincolo rispetto al loro utilizzo.

 

SIBARI – COSERIE: UN BLUFF AMPIAMENTE ANNUNCIATO

Il Governo cosiddetto “dei migliori” finanzia con 220 milioni di euro la Crotone – Cutro, si è detto, “perché è già disponibile una progettazione definitiva”. Eppure, nella stessa Delibera si evince che la maggior parte delle infrastrutture finanziate hanno una progettazione definitiva in corso e, quindi, ad oggi non è ancora disponibile. Ciò implica, oltre ogni ragionevole dubbio, che sul progetto irrealizzabile della Sibari – Coserie presentato da Anas Spa e che attraversa le due stazioni di Corigliano Calabro e Rossano non vi è mai stata e, purtroppo non c’è, alcuna volontà politica di finanziarlo. Anche perché semmai vi fosse questa volontà sarebbe bastato finanziare il vecchio progetto del Megalotto 8 (Sibari – Mandatoriccio), il cui costo di realizzazione è pari a circa 2 miliardi di euro ma, fino a Coserie, costa circa 800 milioni di euro e, come se non bastasse, ha una progettazione disponibile e già approvata dai territori esattamente da oltre 20 anni.

 

FALLIMENTO TOTALE DELLA GIUNTA OCCHIUTO

In riferimento alla Statale 106 la Delibera CIPESS n. 1 del 15 febbraio 2022 sancisce e certifica il fallimento totale della Giunta Occhiuto. Ciò ha delle evidenti responsabilità. Vado per ordine: il 28 febbraio del 2022 viene convocato un Consiglio Regionale avente come primo punto all’ordine del giorno “Problematiche della Strada statale 106 Jonica – Determinazioni”. Il 24 febbraio 2022 viene convocata una audizione preparatoria in Quarta Commissione in cui sulle problematiche della Statale 106 Jonica sono invitati, appunto per essere auditi, l’Assessore Infrastrutture e Lavori pubblici della Regione Calabria, Ing. Mauro Dolce, il Commissario straordinario per l’opera Strada statale 106 Jonica, Ing. Massimo Simonini e il Responsabile Struttura territoriale Calabria dell’Anas, Ing. Francesco Caporaso. Non si presenta nessuno! Sarà presente solo il Dirigente generale Infrastrutture e Lavori pubblici della Regione Calabria, Ing. Claudio Moroni il quale illustrerà il fantomatico piano di ammodernamento avanzato dalla Regione Calabria al Governo cosiddetto "dei migliori". Un piano di oltre 8 miliardi di euro. Infine, il 28 febbraio, in seno al Consiglio Regionale viene approvata una mozione sostanzialmente inutile e che non tiene conto della Delibera CIPESS che il Governo cosiddetto “dei migliori” aveva approvato ben 14 giorni prima e che alla Statale 106 assegna (forse!), solo 220 milioni di euro per l’ammodernamento della Statale 106 tra Crotone e Cutro. Un fallimento totale senza precedenti!

 

S.S.106 DA SIBARI A CROTONE E DA CATANZARO A REGGIO CALABRIA: PERSA UNA OCCASIONE STORICA

Poiché il PNRR nonostante non finanzia le Strade, il Governo cosiddetto “dei migliori” ha assunto la geniale idea di finanziarle attraverso l’utilizzo del Fondo di Sviluppo e Coesione. Mentre destina alla legge di Bilancio approvata lo scorso mese di dicembre solo interventi di manutenzione per un importo di 4,5 miliardi di euro a valere su tutte le strade e autostrade italiane. Sul PNRR e sul Fondo di Sviluppo e Coesione sono stati investiti oltre 73 miliardi di euro in infrastrutture. Si tratta di investimenti a debito. Anche per questo è stato più volte chiarito dal Governo cosiddetto “dei migliori” che non vi saranno altri investimenti in infrastrutture di questo valore per almeno i prossimi 20/30 anni. Ciò implica, purtroppo, che sulla Statale 106 non avremo altri interventi di ammodernamento oltre a quello in corso sul Megalotto 3 tra Sibari e Roseto Capo Spulico per diversi anni a venire e, quindi, resterà irrealizzata e sempre più pericolosa la Statale 106 tra Sibari e Crotone, tra Cutro e Catanzaro e tra Catanzaro e Reggio Calabria.

 

CONCLUSIONI

Oltre al fallimento totale della Giunta Occhiuto, presuntuosa, ormai palesemente incapace, praticamente impreparata ed autoreferenziale, resta la grande amarezza scritta nero su bianco sulla Delibera CIPESS n. 1 del 15 febbraio 2022: gli annunci degli ultimi mesi oltre a quelli che da oggi ascolteremo fino alla fine dell’anno in corso nascono dall’esigenza della politica – in evidente difficoltà – di nascondere, dietro grandi promesse, la dura e mai tanto triste realtà dei fatti. Questa è una sconfitta per tutti in un anno, il 2022, che dal primo di gennaio fino ad oggi ha visto morire sulla Statale 106 ben 11 persone, una ogni 14 giorni. È una sconfitta per il Sindacato che, in questa fase storica molto importante, avrebbe dovuto incalzare la politica invece di prestarle soccorso nascondendone incapacità ed inefficienze. È anche una sconfitta per l’informazione che diffondendo le veline della politica ha di fatto concorso a creare una opinione nella popolazione basandosi su fatti che oggi possiamo semplicemente definire evidentemente errati. L’elemento più sconfortante è tutto qui: una regione che non vedrà cambiamenti sulla Statale 106 per diversi anni ancora; una regione che tra un decennio si ritroverà con una Statale 106 molto più pericolosa di quella di oggi; una regione che non ha avuto neanche la possibilità di capire cosa è accaduto veramente quanto poteva provare a cambiare qualcosa se solo avesse avuto accesso alle giuste informazioni. Ormai è tardi. Quello che ci aspetta? Ancora tragedie stradali che continueranno e, anzi, purtroppo saranno destinate ad aumentare: ma parliamoci francamente, di chi sono le responsabilità morali…?

 
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