martedì 31 maggio 2022 0 commenti

S.S.106, QUELLO CHE DICONO LE CARTE: L'OPERA SI DICE STRATEGICA MA NON VIENE FINANZIATA

dell’Ing. Fabio Pugliese

2021 - autore del libro “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

2014/2020 - fondatore ed ex presidente dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106,

2013 - autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica.

 

La presentazione del Ministro alle Infrastrutture Giovannini dell’Allegato Infrastrutture al DEF 2022 ha chiarito in modo inequivocabile (è scritto nero su bianco), alcune questioni: dal PNRR (30 miliardi di euro in investimenti previsti in infrastrutture), neanche un centesimo di euro sarà destinato per la realizzazione di nuove tratte ammodernate di Statale 106; dal Fondo di Sviluppo e Coesione (oltre 70 miliardi di euro in investimenti previsti in infrastrutture), saranno forse destinati alla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria circa 220 milioni di euro per realizzare un tratto di nuova Statale 106 di circa 10 chilometri tra Crotone e Cutro; mentre dal fondo perequativo infrastrutturale (i fondi ordinari dello Stato inseriti nella legge di bilancio dal 2022 al 2033 per un valore complessivo di 4,6 miliardi di euro in investimenti previsti in infrastrutture), arriveranno sulla Statale 106 solo risorse necessarie a realizzare un piano generale degli interventi di adeguamento e messa in sicurezza (rettifiche di tracciato, sistemazione di incroci a raro, manutenzione programmata delle barriere e delle pavimentazioni).

L’altro tema fondamentale che resta da chiarire è questo: oltre i fondi del PNRR, quelli del Fondo di Sviluppo e Coesione e quelli già programmati fino al 2033 nel fondo perequativo non ci sono altre risorse. In parole povere non ci sarà tra uno, cinque o 10 anni un altro PNRR oppure altri 70 miliardi di Fondi per lo Sviluppo e la Coesione e nelle prossime leggi di bilancio si potranno modificare certamente alcune cose ma non il fatto che le risorse resteranno, fino al 2033, sempre 4,6 miliardi e serviranno comunque per l’intera rete stradale ed autostradale italiana.

In sostanza – come ha chiarito in modo esemplare il Ministro Giovannini – siamo di fronte al più grosso investimento in infrastrutturale in Italia negli ultimi 50 anni e, purtroppo, spulciando quali sono le destinazioni di queste risorse non c’è nulla sulla Statale 106 per almeno i prossimi 10 anni.

Giusto per fare un esempio, il Governo “dei migliori” per quanto riguarda la Statale 106 conferma i 1.335 milioni di euro sul Megalotto 3 (ammodernamento della Statale 106 tra Sibari e Roseto Capo Spulico), ma si tratta di fondi vincolati dal 2014, quindi già esistenti. Mentre destina 220 milioni di euro di nuovi fondi per la Crotone-Cutro. Lo stesso Governo “dei migliori” destina nuovi fondi per 1.535milioni di euro al fine di realizzare il totale completamento dell’Agrigento-Caltanissetta, 1.237 milioni di euro per la Ragusa-Catania e 792 milioni di euro per la Palermo-Catania. 3.564 milioni di euro in tutto per le strade siciliane ma anche nuovi fondi per 4.755 milioni di euro al fine di realizzare la Gronda di Genova, 1.299 milioni di euro di nuovi fondi per l’A31, 2.258 milioni di euro di nuovi fondi per la Pedemontana Veneta e 2.681 milioni di euro di nuovi fondi per la Pedemontana Lombarda e, giusto per non farla troppo lunga, 1.308 milioni di euro di nuovi fondi per la Cispadana e la sistemazione dell’ex SP10.

In questo contesto in cui la realtà dei fatti viene presentata chiaramente dopo essere stata addirittura scritta in un documento dello Stato (il DEF 2022 appunto), fa specie che qui in Calabria vi sia chi esulti per il fatto che la Statale 106 sia stata inserita nel DEF ed indicata come “opera strategica” (ma senza soldi!), semplicemente per dare un “aiuto” alla classe politica dirigente calabrese tutta che, altrimenti, avrebbe avuto non poca difficoltà ad affrontare la campagna elettorale ormai già iniziata per il rinnovo del Governo che si concluderà tra un anno chissà tra quali e quanti altri proclami ed annunci.

Proprio tra un anno, quando ci sarà un nuovo Governo eletto, avremo la completa dimensione del disastro mentre tra una decina d’anni capiremo perfettamente di quanto sarà aumentato il divario tra la nostra Statale 106 e le altre arterie stradali italiane. Lo capiremo, purtroppo, anche dai dati sulle vittime.

Su questi dati ricordo che già a settembre 2021, commentando i dati ACI che ponevano dopo 2 anni la Statale 106 di nuovo tra le prime 5 più pericolose d’Italia, ho avuto modo di anticipare, leggendo i dati, che si comprendeva quanto il numero di tragedie stradali sarebbe purtroppo inevitabilmente aumentato. Oggi ci accorgiamo che dal primo di gennaio ad oggi sulla Statale 106 hanno perso la vita ben 11 persone. Mai un dato così alto nei primi 5 mesi dell’anno dal ’96 fino ad oggi…

C’è una precisa volontà politica che da Roma non vuole investire sulla Statale 106 e poi c’è una classe politica parlamentare calabrese che nei mesi scorsi, invece di determinare finanziamenti fondamentali, questi certamente sì, di carattere “strategico”, ha invece piegato la testa decidendo di occuparsi evidentemente di ottenere candidature oggi divenute sempre più difficili dopo il taglio dei parlamentari. Mentre la classe politica dirigente regionale ha deciso di inventarsi improbabili capi espiatori a cui addossare responsabilità di scelte che peraltro non competono a sindaci oppure alla regione stessa visto che la Statale 106 è di competenza esclusiva dello Stato e, al massimo, di un Commissario Straordinario che potrebbe agire in deroga alle leggi ordinarie dello Stato per realizzare in fretta la Nuova Statale 106 come più gli fa comodo e preferisce ma non può farlo per un semplice motivo: non ci sono i soldi.

Ecco, quindi, qual è il primo grande problema da superare per avviare un profondo e radicale cambiamento: riuscire a fare chiarezza, carte dello Stato alla mano, sulle scelte politiche ormai assunte e quanto mai drammatiche evitando di far credere – come sempre avviene in campagna elettorale – ai cittadini calabresi che il problema è risolto o, ancora peggio, che sia anche solo stato affrontato.

Fabio Pugliese

venerdì 27 maggio 2022 0 commenti

DOMANI PRESENTAZIONE DEL LIBRO “ECCO CHI È STATO!” A CROTONE. PUGLIESE: “SARÀ UNA OCCASIONE IMPORTANTE”.

 

dell’Ing. Fabio Pugliese

2021 - autore del libro “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

2014/2020 - fondatore ed ex presidente dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106,

2013 - autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica.

 

Nel pomeriggio di domani per la presentazione del mio libro “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria, sarò con grande piacere a Crotone, un tempo culla della cultura in Europa. Il luogo scelto per l’iniziativa è il più adatto: la sala della Fondazione Onlus “Santa Critelli” da Arcuri Auto.

Anche il momento è, senza dubbio, il più adatto.

Siamo a meno di un anno dalle elezioni nazionali per il rinnovo del Governo e, come sempre capita a queste latitudini, viviamo un paradosso: dopo quasi 5 anni si conclude una legislatura senza che noi possiamo dire di aver visto (grazie ai Governi Conte 1 e 2 e Draghi con “i migliori”), una ruspa, un camion, un cantiere per la realizzazione di un nuovo tratto della Statale 106 a Crotone ma, allo stesso tempo, si sprecano le promesse e gli annunci di chi dice che ormai l’opera è in procinto di essere realizzata.

Così mentre il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto dopo le entusiasmanti dichiarazioni di qualche giorno si è affrettato a chiarire che il DEF è un documento e non una Delibera CIPESS per evitare di essere bollato dal sottoscritto – a buona ragione – per l’ennesima volta “poco serio” (lui è cosciente che tra un anno si vota per il Governo ma anche che tra 4 finirà il suo mandato di Governatore senza che sulla Statale 106 a Crotone partirà un bel nulla), l’onorevole deputato Elisabetta Barbuto rivendica i meriti ma, in tutta franchezza, non si comprende di cosa…

In realtà c’è da riflettere su un contrasto molto forte: la regione più povera d’Europa, che è la Calabria, è anche la regione che ha meno infrastrutture stradali, ferroviarie, ecc. Inoltre, nella regione più povera d’Europa, la provincia più povera è quella di Crotone che è in assoluto quella che ha meno infrastrutture e, quindi, quella meno facilmente raggiungibile.

In questo contesto, che purtroppo è attuale, non c’è da meravigliarsi se ormai in quasi tutte le statistiche la provincia di Crotone e la città di Crotone occupano in Italia (quindi in Europa), le ultime posizioni.

Questo quadro desolante mai come oggi mi consente di poter dire che è in assoluto il momento giusto per presentare il mio libro a Crotone. Perché questa occasione mi consente anche di poter dedicare uno spazio all’approfondimento e, quindi, alla dimostrazione di fatti circostanziati che possono far comprendere al pubblico semplicemente la verità (oltre la propaganda e gli annunci della politica), che, per inciso, non sono banali ma, anzi, hanno una loro complessità.

A cosa è utile?

A riflettere ed a consentire ad una città collassata nella sfiducia e nell’apatia di poter ritrovare le giuste motivazioni per intraprendere un cammino che può e deve far rinascere la voglia e l’ambizione di ritornare ad essere ciò che era in passato. Oppure, almeno, a non illudersi ed a non farsi beffare di nuovo dalla solita politica nazionale e locale.

Dite che è poco…?

 

 

PRESENTAZIONE DEL LIBRO "ECCO CHI È STATO!".

Sabato 28 maggio 2022 - Ore 17:30 - Via Botteghelle, 17 (Arcuri Auto), Crotone (KR).

 

Programma:

- Introduce: Antonio Arcuri (Presidente della Fondazione Onlus "Santa Critelli")

- Modera: Giuseppe Pipita (Direttore de "Il Crotonese")

- Saluti: Leonardo Caligiuri (Presidente O.d.V. "Basta Vittime Sulla Strada Statale 106")

Relazionano:

- Domenico Mazza (Comitato Magna Graecia)

- Gianluca Facente (Scrittore)

Interviene: Fabio Pugliese (autore del libro).

mercoledì 25 maggio 2022 0 commenti

È SCRITTO NEL DEF: LA STATALE 106 RESTERÀ ANCORA COM’È OGGI PER ALMENO 20 ANNI

 

dell’Ing. Fabio Pugliese

2021 - autore del libro “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

2014/2020 - fondatore ed ex presidente dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106,

2013 - autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica.

 

 

NEL DEF I FATTI CONFERMANO CHE LA STATALE 106 NON È UNA PRIORITÀ

L’Allegato Infrastrutture al DEF (Documento di Economia e Finanza), del 2022 è un documento di 240 pagine che, esattamente da pagina 141 fino a pagina 151 si occupa di strade e autostrade italiane. È un documento molto importante, perché è il documento strategico attraverso cui l’attuale Governo “dei migliori” definisce le proprie scelte in materia di infrastrutture stradali. Qui, però, bisogna chiarire un aspetto molto, molto importante. Per la politica è “strategica” ogni opera inserita nel DEF mentre nella realtà del nostro Stato la storia dimostra (sfido chiunque a dimostrare il contrario), che è realmente strategica ogni opera inserita nel DEF e totalmente finanziata con una Delibera del Consiglio dei Ministri (CIPESS). Aggiungo di più: la storia dimostra che ogni opera inserita ma non finanziata o parzialmente finanziata nel DEF l’anno prima delle elezioni Governative viene poi puntualmente rimossa dal successivo Governo eletto soprattutto se questa non è stata avviata…

 

I NUMERI, QUINDI I FATTI, CONTENUTI NEL DEF

Il DEF 2022 conferma che sul Megalotto 3 (la nuova Statale 106 oggi in costruzione tra Sibari e Roseto Capo Spulico in provincia di Cosenza), sono disponibili 1.335 milioni di euro e per completare l’opera, ad oggi, non vi è alcun fabbisogno economico (merito dei Governi Renzi-Gentiloni). Sulla Catanzaro-Crotone sono disponibili 220 milioni di euro (ma questo sarà molto presto verificato), per realizzare il tratto Crotone-Cutro mentre per realizzare il tratto Cutro-Catanzaro vi è la necessità di un investimento di 1.280 milioni di euro che – è scritto nel DEF – non ci sono. Mentre nel tratto da Sibari fino a Crotone e poi da Catanzaro fino a Reggio Calabria non c’è nemmeno un centesimo di euro ma, come se non bastasse, ad oggi non c’è neanche una idea di quale potrebbe essere la spesa necessaria all’ammodernamento di queste tratte.

 

INVESTIMENTI E SCELTE POLITICHE PRECISE

Su 73 miliardi di nuovi investimenti su strade e autostrade in Italia alla Calabria arrivano circa 500 milioni di euro e di questi 220 alla Statale 106 mentre i restanti all'A2 (Autostrade del Mediterraneo). Inoltre, mentre i 220 milioni destinati alla Statale 106 saranno necessari per realizzare (forse), la Crotone-Cutro lasciando di fatto incompleta la tratta Cutro-Catanzaro basta dare una rapida occhiata per verificare che tutte le altre strade del Sud (Campane, Pugliesi e Siciliane ecc.), sono invece state tutte completate da un finanziamento (Ragusa - Catania, Siracusa - Gela, Melfi - Potenza, Matera - Bari, ecc.). In pratica il DEF 2022 nell’allegato infrastrutture certifica quanto ormai affermo da mesi: sulla Statale 106 non avremo investimenti di un certo peso per almeno i prossimi 20 anni.

 

LA QUESTIONE LEGATA ALLA CROTONE-CUTRO

Anche sui 220 milioni di euro già stanziati dalla Delibera CIPESS n. 1 del 14 febbraio 2022 (oggi al vaglio del Controllo di legittimità presso la Corte dei Conti), sarà necessario aspettare la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale prima di cantar vittoria. Perché se non vi sono vincoli a garanzia della destinazione del finanziamento erogato e, soprattutto, se non vi sono vincoli imposti ai futuri Governi sul completamento del finanziamento dell’Opera c’è poco da “festeggiare”. Nel primo caso il prossimo Governo potrà spostare questo finanziamento verso altre destinazioni. Nel secondo a Crotone, dopo i 5 chilometri di ammodernamento già realizzati da decenni a nord, ne avremo altri 10 a sud...

 

LA SIBARI – COSERIE E L’ETERNA DIMENTICA: LA CATANZARO – REGGIO CALABRIA

Il DEF chiarisce, infine, oltre ogni ragionevole dubbio, che sulla Statale 106 tra Sibari e Coserie non vi è (e, purtroppo non ci sarà), proprio un bel nulla oltre i fiumi di parole degli ultimi mesi. Così come non vi è (è purtroppo non ci sarà), proprio un bel nulla da Catanzaro a Reggio Calabria. Per quest’ultima siamo, infatti, solo “all’avvio di una progettazione in grado di ricomporre funzionalmente le tratte prioritarie” che verrà – si dice – completata entro l’anno in corso. Poi dopo bisognerà finanziare un progetto preliminare da finanziare… Mentre per la Sibari – Crotone siamo al Progetto di Fattibilità Tecnico Economica “di prima fase” (verrà completato entro l’anno in corso), che dovrà essere sottoposto “all’attenzione dei territori ai fini della quantificazione del necessario finanziamento” che ad oggi non è noto….

 

L’UNICA BUONA NOTIZIA

Poiché il DEF certifica che sulla Statale 106 per i prossimi 20 anni (almeno), tutto resterà com’è oggi, l’unica notizia positiva contenuto nel DEF riguarda la scelta del Governo di “predisporre un piano generale di adeguamento e messa in sicurezza dell’arteria che prevede, oltre ai già contrattualizzati interventi di messa in sicurezza, rettifiche locali di tracciato o sistemazione di incroci a raso, manutenzione programmata delle barriere di sicurezza e delle pavimentazioni”.

 

CONCLUSIONI

Anche il DEF chiarisce che il PNRR ed il Fondo di Sviluppo e Coesione (le più grandi occasioni di finanziamento per le infrastrutture mai capitate in Italia negli ultimi 50 anni), non destinano nulla alla Statale 106 fatta eccezione (forse), per i 220 milioni della Crotone-Cutro. Così come viene chiarito che anche dai fondi ordinari dello Stato non arrivano risorse. Questa precisa scelta politica è sulla carta e, purtroppo, anche nei numeri. Gli annunci degli ultimi mesi oltre a quelli che da oggi ascolteremo fino alla fine dell’anno in corso nascono dall’esigenza della politica – in evidente difficoltà – di nascondere, dietro grandi promesse, la dura e mai tanto triste realtà dei fatti, oggi peraltro certificata dal DEF. Questa è una sconfitta per tutti in un anno, il 2022, che dal primo di gennaio fino ad oggi ha visto morire sulla Statale 106 ben 10 persone, una ogni 14 giorni. È una sconfitta per il Sindacato che, in questa fase storica molto importante, avrebbe dovuto incalzare la politica invece di prestarle soccorso. È anche una sconfitta per l’informazione che diffondendo le veline della politica ha di fatto concorso a creare una opinione nella popolazione basandosi su fatti che oggi possiamo semplicemente definire evidentemente errati. L’elemento più sconfortante è tutto qui: una regione che non vedrà cambiamenti sulla Statale 106; una regione che tra un decennio si ritroverà con una Statale 106 molto più pericolosa di quella di oggi; una regione che non ha avuto neanche la possibilità di capire cosa è accaduto veramente quanto poteva provare a cambiare qualcosa. Ormai è tardi. Quello che ci aspetta? Ancora tragedie stradali che continueranno e, anzi, purtroppo saranno destinate ad aumentare: ma parliamoci francamente, di chi sono le responsabilità morali…?


 
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