dell’Ing. Fabio
Pugliese
2021 - autore del
libro “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,
2014/2020 - fondatore
ed ex presidente dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106,
2013 - autore del
libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica.
NEL DEF I FATTI CONFERMANO CHE LA
STATALE 106 NON È UNA PRIORITÀ
L’Allegato Infrastrutture al DEF (Documento di Economia e Finanza), del
2022 è un documento di 240 pagine che, esattamente da pagina 141 fino a pagina
151 si occupa di strade e autostrade italiane. È un documento molto importante,
perché è il documento strategico attraverso cui l’attuale Governo “dei migliori”
definisce le proprie scelte in materia di infrastrutture stradali. Qui, però, bisogna
chiarire un aspetto molto, molto importante. Per la politica è “strategica”
ogni opera inserita nel DEF mentre nella realtà del nostro Stato la storia dimostra
(sfido chiunque a dimostrare il contrario), che è realmente strategica ogni
opera inserita nel DEF e totalmente finanziata con una Delibera del Consiglio
dei Ministri (CIPESS). Aggiungo di più: la storia dimostra che ogni opera
inserita ma non finanziata o parzialmente finanziata nel DEF l’anno prima delle
elezioni Governative viene poi puntualmente rimossa dal successivo Governo
eletto soprattutto se questa non è stata avviata…
I NUMERI, QUINDI I FATTI, CONTENUTI NEL DEF
Il DEF 2022 conferma che sul Megalotto 3 (la nuova Statale 106 oggi in
costruzione tra Sibari e Roseto Capo Spulico in provincia di Cosenza), sono
disponibili 1.335 milioni di euro e per completare l’opera, ad oggi, non vi è alcun
fabbisogno economico (merito dei Governi Renzi-Gentiloni). Sulla Catanzaro-Crotone
sono disponibili 220 milioni di euro (ma questo sarà molto presto verificato), per
realizzare il tratto Crotone-Cutro mentre per realizzare il tratto Cutro-Catanzaro
vi è la necessità di un investimento di 1.280 milioni di euro che – è scritto
nel DEF – non ci sono. Mentre nel tratto da Sibari fino a Crotone e poi
da Catanzaro fino a Reggio Calabria non c’è nemmeno un centesimo di euro ma,
come se non bastasse, ad oggi non c’è neanche una idea di quale potrebbe essere
la spesa necessaria all’ammodernamento di queste tratte.
INVESTIMENTI E SCELTE POLITICHE
PRECISE
Su 73 miliardi di nuovi investimenti su strade e autostrade in
Italia alla Calabria arrivano circa 500 milioni di euro e di questi 220 alla
Statale 106 mentre i restanti all'A2 (Autostrade del Mediterraneo). Inoltre,
mentre i 220 milioni destinati alla Statale 106 saranno necessari per realizzare
(forse), la Crotone-Cutro lasciando di fatto incompleta la tratta
Cutro-Catanzaro basta dare una rapida occhiata per verificare che tutte le
altre strade del Sud (Campane, Pugliesi e Siciliane ecc.), sono invece state
tutte completate da un finanziamento (Ragusa - Catania, Siracusa - Gela,
Melfi - Potenza, Matera - Bari, ecc.). In pratica il DEF 2022 nell’allegato infrastrutture
certifica quanto ormai affermo da mesi: sulla Statale 106 non avremo
investimenti di un certo peso per almeno i prossimi 20 anni.
LA QUESTIONE LEGATA ALLA
CROTONE-CUTRO
Anche sui 220 milioni di euro già stanziati dalla Delibera CIPESS n. 1
del 14 febbraio 2022 (oggi al vaglio del Controllo di legittimità presso la
Corte dei Conti), sarà necessario aspettare la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale
prima di cantar vittoria. Perché se non vi sono vincoli a garanzia della
destinazione del finanziamento erogato e, soprattutto, se non vi sono vincoli imposti
ai futuri Governi sul completamento del finanziamento dell’Opera c’è poco da “festeggiare”.
Nel primo caso il prossimo Governo potrà spostare questo finanziamento verso
altre destinazioni. Nel secondo a Crotone, dopo i 5 chilometri di
ammodernamento già realizzati da decenni a nord, ne avremo altri 10 a sud...
LA SIBARI – COSERIE E L’ETERNA DIMENTICA:
LA CATANZARO – REGGIO CALABRIA
Il DEF chiarisce, infine, oltre ogni ragionevole dubbio, che sulla
Statale 106 tra Sibari e Coserie non vi è (e, purtroppo non ci sarà), proprio
un bel nulla oltre i fiumi di parole degli ultimi mesi. Così come non vi
è (è purtroppo non ci sarà), proprio un bel nulla da Catanzaro a Reggio
Calabria. Per quest’ultima siamo, infatti, solo “all’avvio di una
progettazione in grado di ricomporre funzionalmente le tratte prioritarie” che verrà
– si dice – completata entro l’anno in corso. Poi dopo bisognerà finanziare un
progetto preliminare da finanziare… Mentre per la Sibari – Crotone siamo al
Progetto di Fattibilità Tecnico Economica “di prima fase” (verrà completato
entro l’anno in corso), che dovrà essere sottoposto “all’attenzione dei
territori ai fini della quantificazione del necessario finanziamento” che ad
oggi non è noto….
L’UNICA BUONA NOTIZIA
Poiché il DEF certifica che sulla Statale 106 per i prossimi 20 anni
(almeno), tutto resterà com’è oggi, l’unica notizia positiva contenuto nel
DEF riguarda la scelta del Governo di “predisporre un piano generale di
adeguamento e messa in sicurezza dell’arteria che prevede, oltre ai già
contrattualizzati interventi di messa in sicurezza, rettifiche locali di
tracciato o sistemazione di incroci a raso, manutenzione programmata delle
barriere di sicurezza e delle pavimentazioni”.
CONCLUSIONI
Anche il DEF chiarisce che il PNRR ed il Fondo di Sviluppo e Coesione (le
più grandi occasioni di finanziamento per le infrastrutture mai capitate in
Italia negli ultimi 50 anni), non destinano nulla alla Statale 106 fatta
eccezione (forse), per i 220 milioni della Crotone-Cutro. Così come
viene chiarito che anche dai fondi ordinari dello Stato non arrivano risorse.
Questa precisa scelta politica è sulla carta e, purtroppo, anche nei numeri.
Gli annunci degli ultimi mesi oltre a quelli che da oggi ascolteremo fino alla
fine dell’anno in corso nascono dall’esigenza della politica – in evidente
difficoltà – di nascondere, dietro grandi promesse, la dura e mai tanto triste realtà
dei fatti, oggi peraltro certificata dal DEF. Questa è una sconfitta per tutti
in un anno, il 2022, che dal primo di gennaio fino ad oggi ha visto morire sulla
Statale 106 ben 10 persone, una ogni 14 giorni. È una sconfitta per il Sindacato
che, in questa fase storica molto importante, avrebbe dovuto incalzare la
politica invece di prestarle soccorso. È anche una sconfitta per l’informazione
che diffondendo le veline della politica ha di fatto concorso a creare una opinione
nella popolazione basandosi su fatti che oggi possiamo semplicemente definire evidentemente
errati. L’elemento più sconfortante è tutto qui: una regione che non vedrà
cambiamenti sulla Statale 106; una regione che tra un decennio si ritroverà con
una Statale 106 molto più pericolosa di quella di oggi; una regione che non ha
avuto neanche la possibilità di capire cosa è accaduto veramente quanto poteva provare
a cambiare qualcosa. Ormai è tardi. Quello che ci aspetta? Ancora tragedie
stradali che continueranno e, anzi, purtroppo saranno destinate ad aumentare:
ma parliamoci francamente, di chi sono le responsabilità morali…?
Nessun commento:
Posta un commento