venerdì 22 aprile 2022 0 commenti

PERCHÉ SARÒ A ROCCELLA JONICA IL 25 APRILE PER PRESENTARE IL MIO LIBRO SULLA STATALE 106?

dell’Ing. Fabio Pugliese

2021 - autore del libro “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

2014/2020 - fondatore ed ex presidente dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106,

2013 - autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica.

 

Lo scorso 31 gennaio, la comunità di Roccella Jonica ha perso Davide e Gabriele Origlia, due giovani di 29 anni, a seguito dell’ennesimo tragico incidente stradale sulla Statale 106. Mentre il 4 ottobre scorso, la stessa comunità, fu colpita dalla morte del Comandante della Polizia Municipale Alfredo Fregomeni (aveva 45 anni). La sua morte avvenne dopo oltre un mese da un tragico incidente stradale avvenuto il 29 agosto in cui persero la vita una impiegata comunale di Roccella Jonica, Giusy Bruzzese (45 anni), insieme al marito Silvestro Romeo (52 anni), brigadiere dei Carabinieri.

Nell’intera provincia di Reggio Calabria, sulla Statale 106, negli ultimi 5 anni sono 33 le vittime. Nella locride, invece, sono addirittura 21: oltre ai 5 di Roccella Jonica già menzionati abbiamo Carmela Lombardo (51 anni), Roberto Latella (50 anni), Emanuele Todarello (16 anni), Pasquale Sgotto (43 anni), Antonio Conia (42 anni), Rocco Marando (24 anni), Paolo Pelle (67 anni), Vincenzo Porporino (21 anni), Ilario Ierinò (83 anni), Domenico Scordo (83 anni), Salvatore Mario Orlando (54 anni), Alessandro Luppino (15 anni), Caterina Ficara (46 anni), Valentino Pò (80 anni), Ferdinando Marzano (87 anni) e Aurelio Giorgi (47 anni).

Per capire l’enormità del fenomeno basti solo riflettere su un dato di fatto oggettivo: il numero così alto di vittime sulla Statale 106 nella locride negli ultimi 5 anni non è neanche lontanamente paragonabile al numero di vittime legate alla criminalità organizzata nell’intera Calabria negli ultimi 10 anni.

Si dirà che tutto questo non è colpa della strada Statale 106 “Jonica” che pure è tristemente nota come la famigerata “strada della morte” ma è colpa di chi guida. Ciò in parte è vero. Purtroppo noi calabresi, sulla costa jonica, continuiamo ancora a commettere questo imperdonabile e terribile errore di utilizzare le auto oppure le moto per spostarci mentre, invece, dovremmo usare asini e cavalli: gli unici mezzi di spostamento sicuri ed adatti all’attuale strada Statale 106.

L’altro problema è legato alla mancanza di volontà della politica di finanziare i progetti già esistenti da decenni per l’ammodernamento a 4 corsie della Statale 106 in quest’area. Basti pensare che il progetto preliminare e lo studio di impatto ambientale tra Locri e Reggio Calabria (Megalotto 10 e Megalotto 5), è stato redatto ed approvato già da 20 anni e l’intervento pari a circa 3 miliardi di euro non è stato mai finanziato. Così come esiste un progetto preliminare ed uno studio di impatto ambientale già redatto ed approvato da 20 anni tra Rocella Jonica e Catanzaro (Megalotto 7). L’intervento, per una estensione di circa quarantaquattro chilometri per un importo di 1,6 miliardi di euro non è mai stato finanziato.

Per fortuna c’è chi ha avuto la brillante idea di chiedere un finanziamento di circa 50 milioni di euro per realizzare un nuovo progetto di ammodernamento a 4 corsie per la Statale 106 tra Catanzaro e Reggio Calabria. Saranno soldi sprecati? Per fortuna saranno soldi che mai nessun Governo impegnerà: come ci dimostrano, ad esempio, i Consigli dei Ministri degli ultimi 4 anni che sulla Statale 106 non hanno investito neanche un centesimo di euro.

Infatti, sulla Statale 106 in Calabria oggi non c’è proprio un bel nulla tranne due grandi cantieri. Il Megalotto 3 in provincia di Cosenza (un cantiere di 39 chilometri), e la Variante di Palizzi: 1,4 miliardi di euro che dimostrano che si può fare l’ammodernamento della Statale 106 ma solo a condizione di volerlo veramente. Ma nella locride questa volontà c’è veramente…?

Allora perché sarò a Roccella Jonica per presentare il mio libro il prossimo 25 aprile?

Innanzitutto perché, insieme all’organizzazione di volontariato “Basta Vittime Sulla Statale 106”, ho accolto l’invito di Padre Francesco Carlino che mi ha invitato. Un parroco, Padre Francesco, che peraltro sulla problematica della Statale 106 ha assunto pozioni durissime quanto apprezzabili. Poi perché questa diventa l’occasione per incontrare i familiari delle vittime della Statale 106 e per ricordare i loro cari.

Infine, per ricordare a tutti una cosa molto importante che purtroppo tutti abbiamo dimenticato.

Vi spiego qual è.

Per arrivare a Roccella Jonica da Calopezzati (il mio paese), dovrò percorrere la Statale 106. Oltre i tempi di percorrenza (3 ore e 40 minuti per 213 chilometri), una volta arrivato a Davoli (in provincia di Catanzaro), dovrò superare il Ponte Alaca, il Ponte Gallipari, il Ponte Vodà, il Ponte Ponzo, il Ponte Munita e il Ponte Assi.

Si tratta di ponti costruiti dal governo fascista di Benito Mussolini che ancora oggi, nel 2022, costituiscono l’unico fondamentale ed imprescindibile attraversamento della Statale 106 tra Catanzaro e Roccella Jonica. Senza questi ponti realizzati da Benito Mussolini quando era alla guida del governo fascista noi oggi non avremmo alcuna possibilità di percorrere la costa jonica calabrese nel tratto Roccella Jonica – Catanzaro.

Anche perché la maggior parte di strada Statale 106 esistente nel tratto considerato è praticamente la stessa realizzata dal governo fascista di Benito Mussolini.

Capisco bene che per alcuni può risultare assurdo ed impensabile che oggi, nel 2022, vi siano addirittura circa 60/70 chilometri di Statale 106 che sono percorribili solo grazie al governo fascista di Benito Mussolini che li ha realizzati circa un secolo fa.

Capisco bene che per alcuni può risultare assurdo ed impensabile che oggi, nel 2022, vi siano 6 ponti realizzati dal governo fascista di Benito Mussolini senza i quali sarebbe praticamente impossibile raggiungere Roccella Jonica da Catanzaro e che, proprio per questo, sono stati di recente addirittura ristrutturati per paura che potessero crollare creando una interruzione definitiva della Statale 106.

Ma la triste realtà è questa.

Allora festeggiamo il prossimo 25 aprile.

Festeggiamo la liberazione.

Facciamolo insieme a Roccella Jonica.

Ma senza dimenticare di essere riconoscenti e di dire ciò che va detto:

Viva il Duce, Viva il Re!


martedì 12 aprile 2022 0 commenti

SUL 3° MEGALOTTO DELLA STATALE 106 SCOMPAIONO TRE SVINCOLI NELL’INERZIA GENERALE DELLA POLITICA

 

dell’Ing. Fabio Pugliese

2021 - autore del libro “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

2014/2020 - fondatore ed ex presidente dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106,

2013 - autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica.

 

 

L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” alla fine del 2020 ha inoltrato una richiesta specifica all’Anas Spa al fine di ottenere dei documenti necessari per comprendere lo stato di avanzamento (e non solo), dei lavori del 3° Megalotto.

A questa richiesta ed alle medesime successive tre richieste nel 2021 l’Anas Spa non ha mai risposto. Così, al quinto tentativo di richiesta effettuato nel 2022, esattamente il 18 gennaio, l’Anas Spa finalmente risponde e dice che – riporto testualmente – “i documenti richiesti non rientrano tra quelli oggetto di volontaria pubblicazione e pertanto non può essere gestita”.

Se i documenti richiesti sono pubblici o meno questo certamente lo si capirà a breve…

Una cosa però è certa: l’Anas Spa ormai da mesi dirama comunicati stampa in cui afferma che il cronoprogramma dei lavori di realizzazione del 3° Megalotto procede speditamente, senza ritardi, anzi, addirittura in anticipo e che, quindi, entro agosto 2026 l’opera sarà ultimata e inaugurata.

Quindi non si capisce perché l’Anas Spa – se tutto ciò è vero – non si limita semplicemente a fornire dei documenti che attesterebbero esattamente quello che afferma indipendentemente se questi rientrano o meno tra i documenti che possono essere resi pubblici o meno.

In questa vicenda c’è poi un altro aspetto decisivo: in merito allo stato di avanzamento dei lavori del 3° Megalotto nessuna fonte è più autorevole dell’Anas Spa che oltre ad essere il soggetto proponente dell’Opera è anche l’affidatario della direzione dei lavori.

Questo implica che ogni organo di stampa ovviamente diffonde ogni notizia sull’avanzamento dei lavori del 3° Megalotto ogni qual volta l’Anas Spa dirama un comunicato.

Tutta questa premessa è fondamentale per chiarire una cosa molto semplice.

Se – come tutti noi ci auguriamo – i lavori per la realizzazione del 3° Megalotto risulteranno ben eseguiti, finiranno nei tempi stabiliti (agosto 2026), e non costeranno alle tasche dei cittadini contribuenti nemmeno un centesimo di euro in più dei 1.335 milioni di euro previsti vorrà dire che noi calabresi avremo l’obbligo morale di premiare Dirigenti e politici oggi eletti nelle Istituzioni che, in questa fase, sono alle prese con la gestione di questo delicato processo.

Se, invece, ciò non dovesse accadere sia chiaro che sui profili di responsabilità, sia per la parte tecnica che per quella politica, è già pronto un archivio dettagliato con nomi, cognomi ed anche documenti e fatti precisi che saranno utili per evidenziare, oltre ogni ragionevole dubbio, tutti i profili di responsabilità.

In merito ai fatti, invece, occorre far notare che il progetto del 3° Megalotto inaugurato dal Ministro del Partito Democratico Paola De Micheli prevede la realizzazione, l'ungo il suo sviluppo, di ben 7 svincoli. È notizia di pochi giorni fa che ora sono stati eliminati gli svincoli di Villapiana, quello di Amendolara e quello di Albidona-Trebisacce, ovvero il più strategico, poiché serviva sia per l'innesto della Provinciale 153 che porta ad Albidona e Alessandria del Carretto che per Trebisacce Nord che, a questo punto, sarà solo raggiungibile solo per chi proviene da sud verso nord...

Per quanto riguarda le opere compensative da corrispondere agli otto Comuni attraversati dall’Opera ancora oggi non sia hanno notizie e, quindi, difficilmente ne avremo anche in futuro…

In ultimo, l’Anas Spa il 7 aprile scorso, attraverso un comunicato stampa, ha comunicato sulla Statale 106 «limitazioni al transito nel comune di Roseto Capo Spulico» che però sono stati puntualmente ed immediatamente smentiti dal comunicato stampa dell’Amministrazione Comunale di Roseto Capo Spulico dell’8 aprile scorso.

Il comunicato dell’Amministrazione Comunale di Roseto Capo Spulico dice però anche altro quando afferma che «il tracciato della attuale statale jonica attraversa la Marina di Roseto Capo Spulico, sulla quale si scarica il traffico veicolare dei mezzi pesanti lungo la dorsale jonica sull'asse Puglia-Sicilia. Questo elemento rappresenta già di per sé una criticità quotidiana per il territorio, che ogni giorno deve fare i conti con l'enorme mole di veicoli lungo un tracciato ormai obsoleto e poco sicuro».

A questo punto vorrebbe da chiedere: ma dove sono finite le famose “piste” di montagna dell’On. Elisa Scutellà che avrebbero dovuto evitare ai mezzi impiegati alla realizzazione del 3° Megalotto di invadere l’attuale Statale 106 generando pericoli e disagi?

Purtroppo inizio ad avere la netta sensazione che quando arriverà Gratteri sarà sempre troppo tardi…

Spero davvero di sbagliarmi!


 
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