dell’Ing. Fabio Pugliese
2021 - autore del libro “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106
ionica in Calabria,
2014/2020 - fondatore ed ex presidente dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla
Strada Statale 106,
2013 - autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada
Statale 106 ionica.
Lo scorso 31 gennaio, la comunità
di Roccella Jonica ha perso Davide e Gabriele Origlia, due giovani di 29
anni, a seguito dell’ennesimo tragico incidente stradale sulla Statale 106.
Mentre il 4 ottobre scorso, la stessa comunità, fu colpita dalla morte del
Comandante della Polizia Municipale Alfredo Fregomeni (aveva 45 anni).
La sua morte avvenne dopo oltre un mese da un tragico incidente stradale
avvenuto il 29 agosto in cui persero la vita una impiegata comunale di Roccella
Jonica, Giusy Bruzzese (45 anni), insieme al marito Silvestro Romeo
(52 anni), brigadiere dei Carabinieri.
Nell’intera provincia di
Reggio Calabria, sulla Statale 106, negli ultimi 5 anni sono 33 le vittime.
Nella locride, invece, sono addirittura 21: oltre ai 5 di Roccella Jonica
già menzionati abbiamo Carmela Lombardo (51 anni), Roberto Latella
(50 anni), Emanuele Todarello (16 anni), Pasquale Sgotto (43
anni), Antonio Conia (42 anni), Rocco Marando (24 anni), Paolo
Pelle (67 anni), Vincenzo Porporino (21 anni), Ilario Ierinò
(83 anni), Domenico Scordo (83 anni), Salvatore Mario Orlando (54
anni), Alessandro Luppino (15 anni), Caterina Ficara (46 anni), Valentino
Pò (80 anni), Ferdinando Marzano (87 anni) e Aurelio Giorgi
(47 anni).
Per capire l’enormità del
fenomeno basti solo riflettere su un dato di fatto oggettivo: il numero così
alto di vittime sulla Statale 106 nella locride negli ultimi 5 anni non è
neanche lontanamente paragonabile al numero di vittime legate alla criminalità
organizzata nell’intera Calabria negli ultimi 10 anni.
Si dirà che tutto questo non è
colpa della strada Statale 106 “Jonica” che pure è tristemente nota come la
famigerata “strada della morte” ma è colpa di chi guida. Ciò in parte è vero.
Purtroppo noi calabresi, sulla costa jonica, continuiamo ancora a commettere
questo imperdonabile e terribile errore di utilizzare le auto oppure le moto
per spostarci mentre, invece, dovremmo usare asini e cavalli: gli unici
mezzi di spostamento sicuri ed adatti all’attuale strada Statale 106.
L’altro problema è legato alla
mancanza di volontà della politica di finanziare i progetti già esistenti da
decenni per l’ammodernamento a 4 corsie della Statale 106 in quest’area.
Basti pensare che il progetto preliminare e lo studio di impatto ambientale tra
Locri e Reggio Calabria (Megalotto 10 e Megalotto 5), è stato redatto ed
approvato già da 20 anni e l’intervento pari a circa 3 miliardi di euro non è
stato mai finanziato. Così come esiste un progetto preliminare ed uno studio di
impatto ambientale già redatto ed approvato da 20 anni tra Rocella Jonica e
Catanzaro (Megalotto 7). L’intervento, per una estensione di circa
quarantaquattro chilometri per un importo di 1,6 miliardi di euro non è mai
stato finanziato.
Per fortuna c’è chi ha avuto
la brillante idea di chiedere un finanziamento di circa 50 milioni di euro per
realizzare un nuovo progetto di ammodernamento a 4 corsie per la Statale 106
tra Catanzaro e Reggio Calabria. Saranno soldi sprecati? Per fortuna
saranno soldi che mai nessun Governo impegnerà: come ci dimostrano, ad esempio,
i Consigli dei Ministri degli ultimi 4 anni che sulla Statale 106 non hanno
investito neanche un centesimo di euro.
Infatti, sulla Statale 106 in
Calabria oggi non c’è proprio un bel nulla tranne due grandi cantieri. Il
Megalotto 3 in provincia di Cosenza (un cantiere di 39 chilometri), e la
Variante di Palizzi: 1,4 miliardi di euro che dimostrano che si può fare
l’ammodernamento della Statale 106 ma solo a condizione di volerlo veramente.
Ma nella locride questa volontà c’è veramente…?
Allora perché sarò a Roccella
Jonica per presentare il mio libro il prossimo 25 aprile?
Innanzitutto perché, insieme
all’organizzazione di volontariato “Basta Vittime Sulla Statale 106”, ho
accolto l’invito di Padre Francesco Carlino che mi ha invitato. Un parroco, Padre
Francesco, che peraltro sulla problematica della Statale 106 ha assunto pozioni
durissime quanto apprezzabili. Poi perché questa diventa l’occasione per
incontrare i familiari delle vittime della Statale 106 e per ricordare i loro
cari.
Infine, per ricordare a tutti una
cosa molto importante che purtroppo tutti abbiamo dimenticato.
Vi spiego qual è.
Per arrivare a Roccella Jonica da
Calopezzati (il mio paese), dovrò percorrere la Statale 106. Oltre i tempi di
percorrenza (3 ore e 40 minuti per 213 chilometri), una volta arrivato a Davoli
(in provincia di Catanzaro), dovrò superare il Ponte Alaca, il Ponte
Gallipari, il Ponte Vodà, il Ponte Ponzo, il Ponte Munita e il Ponte Assi.
Si tratta di ponti costruiti dal
governo fascista di Benito Mussolini che ancora oggi, nel 2022, costituiscono
l’unico fondamentale ed imprescindibile attraversamento della Statale 106 tra
Catanzaro e Roccella Jonica. Senza questi ponti realizzati da Benito
Mussolini quando era alla guida del governo fascista noi oggi non avremmo
alcuna possibilità di percorrere la costa jonica calabrese nel tratto Roccella
Jonica – Catanzaro.
Anche perché la maggior parte
di strada Statale 106 esistente nel tratto considerato è praticamente la stessa
realizzata dal governo fascista di Benito Mussolini.
Capisco bene che per alcuni può
risultare assurdo ed impensabile che oggi, nel 2022, vi siano addirittura circa
60/70 chilometri di Statale 106 che sono percorribili solo grazie al governo
fascista di Benito Mussolini che li ha realizzati circa un secolo fa.
Capisco bene che per alcuni può
risultare assurdo ed impensabile che oggi, nel 2022, vi siano 6 ponti
realizzati dal governo fascista di Benito Mussolini senza i quali sarebbe
praticamente impossibile raggiungere Roccella Jonica da Catanzaro e che,
proprio per questo, sono stati di recente addirittura ristrutturati per paura
che potessero crollare creando una interruzione definitiva della Statale 106.
Ma la triste realtà è questa.
Allora festeggiamo il prossimo 25
aprile.
Festeggiamo la liberazione.
Facciamolo insieme a Roccella
Jonica.
Ma senza dimenticare di essere
riconoscenti e di dire ciò che va detto:
Viva il Duce, Viva il Re!
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