dell’Ing. Fabio Pugliese
2021 - autore del libro “Ecco chi è
Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,
2014/2020 - fondatore ed ex
presidente dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106,
2013 - autore del libro “Chi è
Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica.
Nell’edizione su “Il Crotonese” di oggi ho avuto modo di scrivere un
articolo, “le pagelle dei ri-candidati”, che traccia un bilancio sui
parlamentari calabresi dell’ultima legislatura uscenti ed oggi ricandidati. La
18esima legislatura della Repubblica Italiana, iniziata il 4 marzo 2018, volge
ormai al termine ed il prossimo 25 settembre nascerà un nuovo Governo.
Molti dei parlamentari uscenti, in totale sono 30, non sono stati
ricandidati e solo per alcuni vi è stata la possibilità di una ricandidatura
che potrebbe rivederli tra i 19 parlamentari che la Calabria eleggerà, a seguito
del taglio dei parlamentari, appunto il prossimo 25 settembre.
A questo punto – come direbbe il famoso giornalista Antonio Lubrano –
una domanda sorge spontanea: ma come hanno lavorato questi parlamentari
uscenti che aspirano ad essere rieletti? Per capirlo basta andare sul sito
web Open Parlamento all’interno del quale è riportato minuziosamente e nel
dettaglio tutta l’attività che ogni singolo parlamentare calabrese ricandidato
per la prossima legislatura ha svolto negli ultimi 5 anni.
Il bilancio è netto e concorre a farci comprendere quale sia la
dimensione di una incapacità politica che la Calabria, negli ultimi anni, ha
pagato molto caro anche e soprattutto per merito di una classe politica
parlamentare letteralmente miracolata, inetta ed incapace eletta nel M5S in
seno al parlamento a marzo del 2018.
Nel collegio uninominale Cosenza – Tirreno per il Movimento 5 Stelle è
candidata Anna Laura Orrico che è anche candidata nel plurinominale insieme ad
Enza Bruno Bossio del Partito Democratico. Il confronto tra queste due
parlamentari è praticamente inesistente. La Orrico in 5 anni produce davvero
molto poco: 2 disegni di legge (di cui nessuno approvato), 1 mozione, 14
interrogazioni a risposta scritta, 2 interrogazione in commissione, 4 ordini
del giorno in assemblea e 3 emendamenti…. Enza Bruno Bossio in 5 anni ha
presentato ben 16 disegni di legge di cui 6 approvati, una mozione, 3
interpellanze, 10 interrogazioni a risposta orale, 17 a risposta scritta e 32
in commissione. Sono 2 le risoluzioni in commissione, una risoluzione
conclusiva, 28 ordini del giorno in assemblea e 158 emendamenti.
Nel Collegio
Catanzaro i parlamentari uscenti che aspirano ad essere rieletti sono Wanda
Ferro (Fratelli d'Italia - Lega - Forza Italia), ed Elisa Scutellà (Movimento 5
Stelle). Anche qui il confronto è imbarazzante. La Ferro in 5 anni di
opposizione al Governo presenta 5 proposte di legge cui una addirittura
approvata "in materia di compensazione dei crediti maturati dalle imprese
nei confronti della pubblica amministrazione". Elisa Scuetellà 2 e nessuna
approvata. La Ferro presenta 208 interrogazioni a risposta scritta e 29 in
commissione. La Scutellà appena 8 interrogazioni a risposta scritta e nessuna
interrogazione in commissione. Sono 80 gli ordini del giorno presentate in
assemblea dalla Ferro contro le 8 della Scuetellà. In 5 anni la Ferro presenta
376 emendamenti contro i 5 della Scuetellà...
Nel Collegio
Vibo Valentia - Reggio Tirrenica i parlamentari uscenti che ambiscono ad essere
rieletti sono la ex "grillina" Dalila Nesci sostenuta dalla
coalizione che comprende anche il PD e Riccardo Tucci (Movimento 5 Stelle). Nesci, che è espressione del partito di Di
Maio, in 5 anni presenta 11 disegni di legge di cui 5 approvati. Tucci, invece,
niente… Proprio niente. Incredibile ma vero: proprio niente…
Al fine di favorire una buona
analisi i è ritenuto opportuno dare rilevanza a tutto ciò che i parlamentari
hanno prodotto come primi firmatari. Ciò è importante poiché molto spesso i
parlamentari sono co-firmatari di atti su cui non hanno lavorato ma che firmano
solo per favorire il collega di partito primo firmatario che coglie
l’opportunità di dare peso al proprio lavoro raccogliendo più firme di
parlamentari.
Eclatante, infine, il caso di Corigliano-Rossano. Ho voluto
approfondire l’analisi per capire anche qual è il risultato prodotto in questi
ultimi 5 anni dai quattro parlamentari nella terza città della Calabria dai
parlamentari Abate, Forciniti, Sapia e Scutellà. Quest’ultima è la sola ad
essere stata ricandidata (peraltro nel collegio di Catanzaro…). Mentre l’Abate,
Forciniti e Sapia come è noto non sono stati ricandidati.
In pratica la somma di tutto ciò che in 5 anni è stato prodotto da
tutti e 4 i parlamentari del Movimento 5 Stelle eletti a Corigliano-Rossano
nell’ultima legislatura non si ottiene ciò che il solo Giovanni Dima, da
onorevole eletto alla Camera dei Deputati della Repubblica Italiana nella
16esima legislatura, ha prodotto da solo nei 5 anni che vanno dal 2008 al 2013.
La scelta del confronto con l’on. Dima è dovuta al fatto che
Corigliano-Rossano nella 17esima legislatura non ha eletto parlamentari.
Quindi, andando a ritroso nel tempo, il primo confronto utile è con l’on. Dima
eletto, appunto, nella 16esima legislatura.
Ciò che è emerso lascia davvero senza parole.
Negli ultimi 5 anni l'on. Rosa Silvana Abate ha presentato al Senato
della Repubblica italiana solo 2 disegni di legge. I colleghi eletti alla
Camera dei Deputati on. Scutellà solo 2, l’on. Forciniti solo 2 e l’on. Sapia
5. In totale, tutti e 4, hanno presentati 11 disegni di legge. L’on. Giovanni
Dima da solo, in 5 anni, presentò 12 disegni di legge.
L'on. Abate e l'on. Scutellà in 5 anni non hanno presentato neanche una
mozione. L'on. Forcini solo una mentre l'on. Sapia ne presenta 2. In totale 3.
Dima, in 5 anni, ne presentò 2.
L'on. Forciniti in 5 anni non presenta neanche una interpellanza.
L'Abate e la Scutellà una a testa mentre Sapia ne presenta 7. Tutti e 4 ne
presentano in totale 9. Dima, in 5 anni, ne presentò solo 2.
La senatrice Abate in 5 anni ha presentato 8 interrogazioni a risposta
orale e 3 a risposta scritta. La deputata Scutellà ne presenta 2 a risposta
orale e 8 a risposta scritta, il collega Forciniti solo 1 a risposta orale e
solo una a risposta scritta mentre Sapia ne presenta 2 a risposta orale e 90 a
risposta scritta. In totale, i 4 parlamentari eletti a Corigliano-Rossano hanno
presentato 115 interrogazioni. L'on. Dima da solo, in 5 anni, non presenta
neanche una interrogazione a risposta orale ma sono ben 129 quelle a risposta
scritta!
La senatrice Abate in 5 anni presenta in tutto 4 risoluzioni. Neanche
una per Scutellà, Forciniti e Sapia. L’on Dima in 5 anni da solo ne presenta in
tutto 6.
Dima viene superato solo per ordini del giorno (ne presenta 5), contro
i 15 dell’Abate, gli 8 della Scutellà, i 28 di Forciniti ed i 25 di Sapia. E
per emendamenti poiché Dima ne presenta 14 contro i 200 dell’Abate, i 5 della
Scutellà, i 2 di Forciniti ed i 7 di Sapia.
In definitiva, stupisce il dato sull’indice di produttività.
Questo prende in esame il numero, la tipologia, il consenso e l'iter degli atti
presentati dai parlamentari in modo da poterli confrontare tra di loro. In
pratica valuta, in parole povere, la qualità del loro operato svolto nella
legislatura.
All’on. Giovanni Dima viene attribuito un voto pari a 179,6.
L’on. Francesco Sapia 58,1, l’on. Abate 34,0, l’on. Forciniti 27,5 e
l’on. Scutellà 21,9.
Tutti i 4 parlamentari eletti nel Movimento 5 Stelle nella 18esima
legislatura a Corigliano-Rossano in totale ottengono un indice di produttività
sommato pari a 141,5 che è inferiore a quello ottenuto dal solo on. Dima nella
16esima legislatura (pari, appunto, a 179,6).
Tutti questi parlamentari sono stati – come direbbe Beppe Grillo –
“pagati con i soldi dei cittadini” in quanto sono di fatto “dei nostri
dipendenti”. È evidente, tuttavia, che mentre alcuni hanno svolto un lavoro
tutto sommato accettabile altri, invece, hanno lavorato poco o nulla.
Quest’ultimi, il dato lo conferma in modo inconfutabile, sono soltanto i
parlamentari ricandidati nel M5S…