LE VERITÀ SULLA STATALE 106 CHE FLAVIO STASI CI CONSEGNA
dell’Ing. Fabio Pugliese
autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla
strada Statale 106 ionica,
autore del libro di prossima pubblicazione “Ecco chi è Stato!”, un
inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,
fondatore ed ex presidente dell’Organizzazione di Volontariato
“Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”
Ho letto con grande attenzione la lunga riflessione che il Sindaco Flavio
Stasi ha scritto per far comprendere le ragioni – che condivo – per le quali
non accetta la proposta-propaganda di tracciato della Statale 106
Sibari-Coserie.
Sono diverse le osservazioni che ne ho tratto.
Il Sindaco Stasi afferma che il primo incontro con l’Anas lo ebbe il 19
luglio 2019 ed è vero. Questo implica che non è vero ciò che affermano –
peraltro continuamente ed a ridosso di ogni campagna elettorale – le onorevoli
parlamentari del Movimento 5 Stelle Elisa Scutellà e Rosa Silvana Abate quando
affermano che la presunta scelta di Anas di ammodernare il primo tratto a Sud
di Sibari è frutto del loro impegno.
Il primo cittadino di Corigliano-Rossano scrive di “aver chiesto
energicamente ad Anas di elaborare un progetto per la realizzazione di una
strada a 4 corsie che colleghi la nuova realtà urbana ed amministrativa di
Corigliano-Rossano”. A Flavio riconosco l’onestà ed il coraggio di averlo
ammesso. Mentre ritengo che siano racchiusi in questa richiesta tutti i limiti
di una amministrazione comunale che non solo è incapace di comprendere appieno
il progetto della fusione che ha portato alla nascita della terza città della
Calabria ma che, proprio a causa di questa visione, appunto limitata, perde
centralità ed autorevolezza nell’intero territorio cedendola a Cosenza.
Per quale motivo un sindaco di un comune del basso jonio dovrebbe, ad
esempio, votare alle prossime regionali o alle prossime governative un
candidato espressione del nostro territorio jonico se poi il Sindaco della
terza città della Calabria, ad esempio, chiede ad Anas una 4 corsie fino a
Corigliano-Rossano e non, invece, la realizzazione del Megalotto 8 che da
Sibari arriva a Mandatoriccio e che diventa funzionale all’intero territorio.
Al territorio tutto. Quel territorio che Corigliano-Rossano dovrebbe ambire a
rappresentare per intero. Aggiungo di più: se a Gallo va dato il merito di aver
assunto l’iniziativa di convocare in Cittadella i sindaci di Corigliano-Rossano
e Cassano allo Jonio (come riferisce il Sindaco Stasi), e quindi di aver ben
rappresentato il suo territorio, non si può dire altrettanto dei parlamentari
del M5S che “molti mesi dopo quell’incontro” avvenuto in Regione Calabria, in
occasione dell’arrivo a Corigliano-Rossano del sottosegretario alle
infrastrutture del M5S Giancarlo Cancelleri non hanno ritenuto coinvolgere i
sindaci del basso jonio cosentino e non si sono opposti all’ipotesi di
tracciato presentato che esclude l’area a Sud di Corigliano-Rossano dalla
realizzazione di una Statale 106 a 4 corsie.
L’altra osservazione riguarda l’Anas perché il Sindaco Flavio Stasi –
correttamente – fa notare che a seguito di quell’incontro cambiò il governo
regionale e nazionale e, quindi, sono “cambiati i vertici di Anas”. Qui bisogna
per verità non dimenticare di dire che la nuova Dirigenza di Anas nominata in
Calabria dal M5S è stata fino ad oggi – bilanci di esercizio alla mano – un
vero disastro. Ha illuminato lo svincolo di Corigliano-Rossano Porto ma per una
scelta politica non ha illuminato agli svincoli per Villaggio Frasso e
Torricella. Sempre per una scelta politica non ha ancora avviato i lavori per
la rotatoria di Santa Lucia. Ancor più grave è il fatto che per scelta politica
non ha ancora finanziato il progetto già approvato per la rotatoria e la
risistemazione della viabilità nella Zona Industriale dell’area urbana di
Corigliano Calabro. Mentre è perfino incapace di accendere 4 lampioni ad Insiti
dove permane una situazione di grave pericolo poiché la rotatoria è stata
aperta per senza illuminazione.
All’interno della compagine di questi nuovi dirigenti di Anas in Calabria,
del resto, vi è l’ormai arcinoto Ing. Silvio Canalella. Un tecnico di cui ormai
parla tutta Italia. È un dirigente di prima nomina che arriva da Caltanissetta
(città in cui è nato anche il Vice Ministro del M5S Giancarlo Cancelleri).
Restando alle informazioni riportate sul quotidiano nazionale “Domani” è stato
anche “compagno di scuola” del Vice Ministro pentastellato Cancelleri ed oggi,
per coincidenza, nella Struttura Territoriale di Anas in Calabria occupa il
ruolo di Responsabile Nuove Opere ma ha ottenuto anche un altro incarico
importante essendo RUP (Responsabile Unico del Procedimento), del Megalotto 3
(Sibari – Roseto Capo Spulico). Un’Opera che ad oggi vanta incredibili ritardi
e su cui peserà per sempre la responsabilità di quanti hanno deciso di non
voler vedere e di non voler capire quanto sta accadendo.
Una riflessione importantissima - che non voglio sottacere – riguarda,
invece, l’aspetto progettuale. Il Sindaco Stasi – che ringrazio pubblicamente –
ci ha consentito di comprendere un aspetto da lui riportato nel suo articolo a
più riprese. L’ipotesi di tracciato tra Sibari e Corigliano-Rossano vanta
carenze progettuali serie a tal punto che Flavio Stasi lo giudica nel suo
articolo uno “schizzo”, aggiungo, evidentemente proposto al pubblico solo per
ragioni di propaganda elettorale esattamente come ci ha abituato ormai da
decenni la tanto stigmatizzata “vecchia politica” che gli esponenti del M5S
volevano sostituire con il motto “partecipa, scegli, cambia”.
Un’altra osservazione riguarda le risorse economiche. Seppure dal 2019 vi
sono state diverse occasioni quali la manovra finanziaria del dicembre 2020, il
Recovery Fund che, a seguito della pandemia per il covid-19, ha messo sul
piatto investimenti per oltre 26 miliardi di euro, i deliberati del Comitato
Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPESS), il DEF (Documento
Economico e Finanziario), del 2021, il dato di fatto resta sempre lo stesso: lo
Stato non ha mai finanziato la Statale 106 poiché a Roma manca la volontà
politica di farlo. Non solo. Seppure Corigliano-Rossano è la città che in Calabria
ha la più numerosa rappresentanza parlamentare ed anche la più longeva al
Governo niente è stato fatto per incidere in questo senso. Cosa hanno ottenuto
per la Statale 106 questi quattro parlamentari al Governo dal 4 marzo 2018?
Nulla.
A tal proposito è davvero singolare che sia stata indetta una Conferenza
dei Servizi: non c’è uno straccio di progetto ma – come ci riferisce il Sindaco
Flavio Stasi – solo “cinque tavole che delineano, nuovamente, la medesima
bozza di tracciato, senza ulteriori approfondimenti o correzioni”; non c’è
nemmeno un centesimo di euro che – come nel caso del Megalotto 3 – possa far
intravedere all’orizzonte una Delibera CIPE che dia credibilità a questo
fantomatico progetto e poi non c’è niente in nessuno dei documenti
programmatici del Governo che possano convincerci che si fa sul serio.
La verità – ma l’abbiamo capito tutti – è che ci sono solo le elezioni per
il rinnovo del consiglio regionale il prossimo 3 e 4 ottobre e qualche
parlamentare del M5S è in evidente difficoltà.
Sul fatto che non ci sono i soldi lo stesso Sindaco Flavio Stasi richiama le
affermazioni del Ministro per il Sud Mara Carfagna che in risposta ad una
interrogazione parlamentare ha ammesso che ad oggi sulla Statale 106 mancano 2
miliardi di euro. Cioè non ci sono. È anche vero che ha garantito che per il
Governo è un obiettivo reperire nelle prossime settimane queste risorse
economiche che ad oggi non ci sono. Però è ancora più vero che tra meno di un
mese ci sono sempre le elezioni regionali in Calabria.
Sull’ipotesi del
fantomatico tracciato Sibari-Coserie, infine, mi unisco a tutte le condivisioni
esternate dal Sindaco Stasi e dal Presidente dell’Organizzazione di
Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” che condivido totalmente.
Aggiungo però una nota: questa ipotesi non è accettabile per tutti i motivi già
detti ma anche per il fatto che è totalmente calato dall’alto. Senza alcun
confronto, senza alcuna partecipazione e coinvolgimento dal basso e,
soprattutto, senza alcuna conoscenza del territorio. Tanto è vero che ha messo
tutti d’accordo sul fatto che è inaccettabile.
Occorre, quindi,
continuare a lottare ed a impegnarsi affinché i problemi legati alla Statale
106 siano affrontati seriamente e, soprattutto, siano risolti. Però è evidente
che affinché ciò accada è necessario che vi siano innanzitutto competenze,
conoscenze, volontà, impegno, serietà, coerenza, sensibilità, risorse e credibilità
che ad oggi, parliamoci francamente, mancano!
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