sabato 11 settembre 2021

LE VERITÀ SULLA STATALE 106 CHE FLAVIO STASI CI CONSEGNA

 

LE VERITÀ SULLA STATALE 106 CHE FLAVIO STASI CI CONSEGNA

dell’Ing. Fabio Pugliese

autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica,

autore del libro di prossima pubblicazione “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

fondatore ed ex presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”

 

Ho letto con grande attenzione la lunga riflessione che il Sindaco Flavio Stasi ha scritto per far comprendere le ragioni – che condivo – per le quali non accetta la proposta-propaganda di tracciato della Statale 106 Sibari-Coserie.

Sono diverse le osservazioni che ne ho tratto.

Il Sindaco Stasi afferma che il primo incontro con l’Anas lo ebbe il 19 luglio 2019 ed è vero. Questo implica che non è vero ciò che affermano – peraltro continuamente ed a ridosso di ogni campagna elettorale – le onorevoli parlamentari del Movimento 5 Stelle Elisa Scutellà e Rosa Silvana Abate quando affermano che la presunta scelta di Anas di ammodernare il primo tratto a Sud di Sibari è frutto del loro impegno.

Il primo cittadino di Corigliano-Rossano scrive di “aver chiesto energicamente ad Anas di elaborare un progetto per la realizzazione di una strada a 4 corsie che colleghi la nuova realtà urbana ed amministrativa di Corigliano-Rossano”. A Flavio riconosco l’onestà ed il coraggio di averlo ammesso. Mentre ritengo che siano racchiusi in questa richiesta tutti i limiti di una amministrazione comunale che non solo è incapace di comprendere appieno il progetto della fusione che ha portato alla nascita della terza città della Calabria ma che, proprio a causa di questa visione, appunto limitata, perde centralità ed autorevolezza nell’intero territorio cedendola a Cosenza.

Per quale motivo un sindaco di un comune del basso jonio dovrebbe, ad esempio, votare alle prossime regionali o alle prossime governative un candidato espressione del nostro territorio jonico se poi il Sindaco della terza città della Calabria, ad esempio, chiede ad Anas una 4 corsie fino a Corigliano-Rossano e non, invece, la realizzazione del Megalotto 8 che da Sibari arriva a Mandatoriccio e che diventa funzionale all’intero territorio. Al territorio tutto. Quel territorio che Corigliano-Rossano dovrebbe ambire a rappresentare per intero. Aggiungo di più: se a Gallo va dato il merito di aver assunto l’iniziativa di convocare in Cittadella i sindaci di Corigliano-Rossano e Cassano allo Jonio (come riferisce il Sindaco Stasi), e quindi di aver ben rappresentato il suo territorio, non si può dire altrettanto dei parlamentari del M5S che “molti mesi dopo quell’incontro” avvenuto in Regione Calabria, in occasione dell’arrivo a Corigliano-Rossano del sottosegretario alle infrastrutture del M5S Giancarlo Cancelleri non hanno ritenuto coinvolgere i sindaci del basso jonio cosentino e non si sono opposti all’ipotesi di tracciato presentato che esclude l’area a Sud di Corigliano-Rossano dalla realizzazione di una Statale 106 a 4 corsie.

L’altra osservazione riguarda l’Anas perché il Sindaco Flavio Stasi – correttamente – fa notare che a seguito di quell’incontro cambiò il governo regionale e nazionale e, quindi, sono “cambiati i vertici di Anas”. Qui bisogna per verità non dimenticare di dire che la nuova Dirigenza di Anas nominata in Calabria dal M5S è stata fino ad oggi – bilanci di esercizio alla mano – un vero disastro. Ha illuminato lo svincolo di Corigliano-Rossano Porto ma per una scelta politica non ha illuminato agli svincoli per Villaggio Frasso e Torricella. Sempre per una scelta politica non ha ancora avviato i lavori per la rotatoria di Santa Lucia. Ancor più grave è il fatto che per scelta politica non ha ancora finanziato il progetto già approvato per la rotatoria e la risistemazione della viabilità nella Zona Industriale dell’area urbana di Corigliano Calabro. Mentre è perfino incapace di accendere 4 lampioni ad Insiti dove permane una situazione di grave pericolo poiché la rotatoria è stata aperta per senza illuminazione.

All’interno della compagine di questi nuovi dirigenti di Anas in Calabria, del resto, vi è l’ormai arcinoto Ing. Silvio Canalella. Un tecnico di cui ormai parla tutta Italia. È un dirigente di prima nomina che arriva da Caltanissetta (città in cui è nato anche il Vice Ministro del M5S Giancarlo Cancelleri). Restando alle informazioni riportate sul quotidiano nazionale “Domani” è stato anche “compagno di scuola” del Vice Ministro pentastellato Cancelleri ed oggi, per coincidenza, nella Struttura Territoriale di Anas in Calabria occupa il ruolo di Responsabile Nuove Opere ma ha ottenuto anche un altro incarico importante essendo RUP (Responsabile Unico del Procedimento), del Megalotto 3 (Sibari – Roseto Capo Spulico). Un’Opera che ad oggi vanta incredibili ritardi e su cui peserà per sempre la responsabilità di quanti hanno deciso di non voler vedere e di non voler capire quanto sta accadendo.

Una riflessione importantissima - che non voglio sottacere – riguarda, invece, l’aspetto progettuale. Il Sindaco Stasi – che ringrazio pubblicamente – ci ha consentito di comprendere un aspetto da lui riportato nel suo articolo a più riprese. L’ipotesi di tracciato tra Sibari e Corigliano-Rossano vanta carenze progettuali serie a tal punto che Flavio Stasi lo giudica nel suo articolo uno “schizzo”, aggiungo, evidentemente proposto al pubblico solo per ragioni di propaganda elettorale esattamente come ci ha abituato ormai da decenni la tanto stigmatizzata “vecchia politica” che gli esponenti del M5S volevano sostituire con il motto “partecipa, scegli, cambia”.

Un’altra osservazione riguarda le risorse economiche. Seppure dal 2019 vi sono state diverse occasioni quali la manovra finanziaria del dicembre 2020, il Recovery Fund che, a seguito della pandemia per il covid-19, ha messo sul piatto investimenti per oltre 26 miliardi di euro, i deliberati del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPESS), il DEF (Documento Economico e Finanziario), del 2021, il dato di fatto resta sempre lo stesso: lo Stato non ha mai finanziato la Statale 106 poiché a Roma manca la volontà politica di farlo. Non solo. Seppure Corigliano-Rossano è la città che in Calabria ha la più numerosa rappresentanza parlamentare ed anche la più longeva al Governo niente è stato fatto per incidere in questo senso. Cosa hanno ottenuto per la Statale 106 questi quattro parlamentari al Governo dal 4 marzo 2018? Nulla.

A tal proposito è davvero singolare che sia stata indetta una Conferenza dei Servizi: non c’è uno straccio di progetto ma – come ci riferisce il Sindaco Flavio Stasi – solo “cinque tavole che delineano, nuovamente, la medesima bozza di tracciato, senza ulteriori approfondimenti o correzioni”; non c’è nemmeno un centesimo di euro che – come nel caso del Megalotto 3 – possa far intravedere all’orizzonte una Delibera CIPE che dia credibilità a questo fantomatico progetto e poi non c’è niente in nessuno dei documenti programmatici del Governo che possano convincerci che si fa sul serio.

La verità – ma l’abbiamo capito tutti – è che ci sono solo le elezioni per il rinnovo del consiglio regionale il prossimo 3 e 4 ottobre e qualche parlamentare del M5S è in evidente difficoltà.

Sul fatto che non ci sono i soldi lo stesso Sindaco Flavio Stasi richiama le affermazioni del Ministro per il Sud Mara Carfagna che in risposta ad una interrogazione parlamentare ha ammesso che ad oggi sulla Statale 106 mancano 2 miliardi di euro. Cioè non ci sono. È anche vero che ha garantito che per il Governo è un obiettivo reperire nelle prossime settimane queste risorse economiche che ad oggi non ci sono. Però è ancora più vero che tra meno di un mese ci sono sempre le elezioni regionali in Calabria.

Sull’ipotesi del fantomatico tracciato Sibari-Coserie, infine, mi unisco a tutte le condivisioni esternate dal Sindaco Stasi e dal Presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” che condivido totalmente. Aggiungo però una nota: questa ipotesi non è accettabile per tutti i motivi già detti ma anche per il fatto che è totalmente calato dall’alto. Senza alcun confronto, senza alcuna partecipazione e coinvolgimento dal basso e, soprattutto, senza alcuna conoscenza del territorio. Tanto è vero che ha messo tutti d’accordo sul fatto che è inaccettabile.

Occorre, quindi, continuare a lottare ed a impegnarsi affinché i problemi legati alla Statale 106 siano affrontati seriamente e, soprattutto, siano risolti. Però è evidente che affinché ciò accada è necessario che vi siano innanzitutto competenze, conoscenze, volontà, impegno, serietà, coerenza, sensibilità, risorse e credibilità che ad oggi, parliamoci francamente, mancano!

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