dell’Ing. Fabio Pugliese
2021 - autore del libro “Ecco chi è
Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,
2014/2020 - fondatore ed ex
presidente dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106
2013 - autore del libro “Chi è
Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica.
Il 10 gennaio 2022, intorno alle
2 del mattino, un giovane di 19 anni, Luca Laudone, ha perso il controllo della
sua autovettura mentre percorreva la Statale 106 ed è uscito fuori strada perdendo
la vita. Questo, tuttavia, non è un “semplice” incidente. È un sinistro
stradale che presenta alcune anomalie.
La prima è questa: nello stesso punto
in cui Luca ha perso il controllo della sua auto il 10 gennaio, giorni prima, era
avvenuta la stessa ed identica cosa ad un altro automezzo. In pratica aveva
perso il controllo ed era uscito fuori strada – ripeto – nello stesso posto e
con le medesime modalità. Pertanto viene spontaneo chiedersi: come mai in un
periodo di tempo così ristretto due mezzi di trasporto perdono il controllo
nello stesso ed identico punto?
L’altra anomalia è rappresentata
dal fatto che il primo automezzo, perso il controllo, uscì fuori dalla
carreggiata e trovò un guard-rail ad una onda. Come mai in quel punto, sulla
S.S.106-Radd non è stato installato dall’Anas Spa un guard-rail di categoria
superiore? Non credo che occorra un luminare per dire che un guard-rail ad
una sola onda non è sufficiente ad assorbire parte dell’energia di cui è dotato
un veicolo in movimento.
Infatti, l’automezzo che impattò prima di Luca su quel guard-rail ad una onda lo ha letteralmente divelto
trascinandolo via per qualche metro… C’è da dire che, per fortuna, comunque la
funzione del guard-rail è stata provvidenziale: perché ha trattenuto l’automezzo
impedendogli di precipitare in un fossato posto al di sotto della carreggiata.
Un’ulteriore anomalia è
rappresentata dall’Anas Spa che, a seguito di questo incidente, in sostituzione
dei guard-rail ad una onda completamente divelto, decide di mettere in
sicurezza l’area con delle barriere temporanee di plastica completamente vuote
(quindi così leggere da risultare praticamente inutili), di colore rosso e
bianco.
Quando il giovane Luca ha perso
il controllo nello stesso punto in cui, giorni prima, l’aveva perso con le
medesime modalità, prima di lui, un automezzo ed esce fuori strada esattamente
nello stesso punto in cui è uscito chi lo aveva preceduto trova, appunto,
questa barriera di plastica inutile e precipita in un fossato posto al di sotto
della S.S.106Radd senza aver avuto alcun elemento di contenimento.
L’altra incredibile anomalia, che non è sfuggita a nessuno, è rappresentata da ciò che l’Anas Spa ha fatto dopo questo incidente mortale. Già il giorno dopo ha effettuato sul posto il primo di una lunghissima serie di sopralluoghi che hanno consentito, in tempi record, di risistemare in meno di 10 giorni il guard-rail ad una onda sul luogo dell’incidente.
Eppure, bisogna ricordare che al
chilometro 316 della strada Statale 106 “Jonica” in Calabria è accaduto addirittura
3 anni fa (nel 2018), che un muro posto a protezione ai bordi della strada
proprio sopra un corso d’acqua è stato divelto a seguito di un incidente
stradale ed anche in questo caso l’Anas Spa ha “risolto il problema” con le
solite barriere di plastica che ancora dopo anni languono in quel posto e
che, purtroppo, non saranno sostituite con un guard-rail a norma fino a quando
in quel posto non perderà la vita qualche automobilista “sfortunato”.
Ancor più incredibile è ciò che è
accaduto il 13 gennaio quando il sottoscritto, inviato sul luogo dell’incidente
dalla RAI per partecipare alla trasmissione in diretta “Buongiorno Regione”, ha
assistito al tentativo di alcuni impiegati di Anas Spa mandati da un dirigente “senza
nome” con il tentativo di bloccare la trasmissione per un presunto problema
di “sicurezza stradale”...
Questa, infatti, non solo
rappresenta un’ulteriore anomalia ma di fatto dimostra il nervosismo dell’Anas
Spa che, evidentemente, in merito a quanto purtroppo è tragicamente avvenuto ha
probabilmente una corresponsabilità non indifferente.
In tutto questo racconto c’è, infine,
un’ultima gravissima anomalia.
Luca era il figlio di una famiglia
normale. Non era il figlio del Prefetto e neanche del Sindaco. Non era il
figlio del Parlamentare o del Dirigente regionale. Proprio per questo motivo
dell’incidente in cui ha perso la vita e di tutto quello che è accaduto dopo la
stampa locale e regionale non ha scritto nulla. Perché se, invece, fosse
capitato ciò che purtroppo è capitato a Luca ad un figlio di una “famiglia
importante” oggi, dopo 20 giorni, avremmo continuato a leggere inutili fiumi di
parole della stampa locale e regionale.
Anche per questo, della sua
morte, continuo a parlarne io…
E non finirà di certo qui!
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