dell’Ing. Fabio Pugliese
2021 - autore del libro “Ecco chi è
Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,
2014/2020 - fondatore ed ex
presidente dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106,
2013 - autore del libro “Chi è
Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica.
Tra centinaia di messaggi che ho ricevuto ieri questo è quello che li
sintetizza tutti: «un’assenza ingiuriosa nei confronti delle vittime della
106, delle loro famiglie e di chi si batte per fermare questa
"mattanza". Bisogna incalzare questi signori e chiedere conto del
loro operato, in virtù del quale percepiscono denaro pubblico!».
Questo è, se vogliamo, il giudizio generale di moltissimi cittadini
calabresi che ho percepito in merito all’assenza, l’altro ieri, in Quarta
Commissione, dell’Ing. Mauro Dolce (per chi non l’ha mai visto e sentito è
l’Assessore alle Infrastrutture e Lavori pubblici della Regione Calabria),
dell’Ing. Massimo Simonini (Commissario straordinario per l’opera Strada
statale 106 Jonica), e dell’Ing. Francesco Caporaso (Responsabile Struttura
territoriale Calabria dell’Anas).
La loro inaccettabile assenza pesa come un macigno ed ha un
significato molto importante.
Perché impedisce al Consiglio Regionale di poter apprendere delle
informazioni molto importanti direttamente dal Commissario Straordinario per la
Statale 106, dal Responsabile della Struttura territoriale Calabria di Anas Spa
e dall’Assessore Regionale alle Infrastrutture. In parole povere, il
prossimo Consiglio Regionale del 28 febbraio prossimo affronterà il tema della
Statale 106 senza essere a conoscenza dei fatti, quindi, della verità e, più in
generale d’informazioni rilevanti circa una problematica complessa su cui
ad oggi, l’unica certezza che abbiamo, è quella relativa al Governo che non ha
alcuna volontà politica di impegnarsi per affrontarla e risolverla a tal punto
che ieri l’altro, ha consentito al Commissario Straordinario per la Statale 106
che ha nominato di non presentarsi in quarta commissione…
Sui lavori della seduta della commissione, invece, c’è da dire che
l’inaccettabile assenza del Commissario Straordinario per la Statale 106 ha
fatto registrare il rammarico dell’On. Pietro Raso (presidente della
commissione) e dell’On. Filippo Mancuso (presidente del Consiglio Regionale).
L’On. Pasqualina Straface (Forza Italia), si è detta delusa da una seduta
che «avrebbe potuto assurgere a seduta storica e come ciò non sia avvenuto a
causa dell’assenza dei rappresentanti di Anas», l’On. Davide Tavernise (M5S),
stigmatizza le assenze così come l’On. Amalia Bruni.
Tutti, o quasi, però si complimentano con l’unico presente in
commissione per essere audito: Claudio Moroni, il nostro dirigente generale del
Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici.
Eppure, il povero Moroni, non dice proprio nulla di rilevante, di
concreto o di nuovo che non sapevamo…
Spiega che tra la Regione e l’Anas c’è una diversità di vedute perché «la
Regione chiede che tutto il tracciato sia in categoria B (quindi ammodernato a
4 corsie con spartitraffico centrale) e Anas ritiene che tale richiesta non sia
economicamente sostenibile dal Ministero, a fronte di costi nettamente
superiori ai benefici che se ne ricaverebbero in termini di traffico» ed è per
questo – aggiungo - che non vuole fare e non farà proprio niente.
Moroni illustra tutte le tratte della strada Statale 106 “Jonica” che
devono essere ammodernate (309 chilometri), e spiega che sono necessari poco
più di 8 miliardi di euro ma, aggiunge, al momento l’Anas sembrerebbe aver
messo sul piatto solo 900 milioni di euro…
Non ci sono i soldi per la Locri-Ardore, per la
Sibari-Corigliano-Rossano, per la Variante di Caulonia, per la
Catanzaro-Crotone, la Crotone-Cirò, la Cirò-Mandatoriccio e la
Mandatoriccio-Rossano. Poi però, il dirigente generale Moroni aggiunge con
grande e viva soddisfazione che la Regione Calabria ha avuto una brillante
idea: quella di chiedere al Governo un finanziamento per la progettazione di 5
interventi (al costo di 51,5 milioni di euro). Si tratta dell’adeguamento
della tangenziale di Reggio Calabria, la Palizzi-Ardore, la Caulonia-Traversale
delle Serre e la Stalettì-Squillace. Sono interventi il cui costo stimato è pari
a 2.800 milioni di euro circa… Interventi per cui, ovviamente, il Governo
non ha alcuna volontà politica di metterci anche solo un centesimo di euro per
finanziarli…
L’unica e la sola nota positiva arriva dall’On. Luciana De Francesco
che per conto di Fratelli d’Italia (partito di cui fa parte), chiede che si
voti una mozione che impegni la Giunta regionale ad assumere un atto
ammnistrativo da sottoporre al Governo chiedendo: la revoca immediata della
Delibera CIPESS sulle politiche di coesione; la riassegnazione dei Fondi per lo
Sviluppo e la Coesione (FSC); la rideterminazione degli interventi previsti dal
Commissario Straordinario per la strada statale 106 Jonica, attraverso una
concertazione con la Regione Calabria, assegnando loro una priorità sulla
base di criteri oggettivi e, soprattutto, chiedere che siano finanziati e
realizzati.
Con la proposta dell’On. Luciana De Francesco concorda l’On.
Francesco Afflitto (M5S). Mentre l’On. Pasqualina Straface si dichiara
favorevole ma solo «dopo aver sentito il parere del presidente Occhiuto». Senza
prima aver chiesto il permesso del Presidente della Giunta Regionale della
Calabria non può dire se è favorevole.
Proprio per questo dubito che il Consiglio Regionale approvi
l’apprezzabile documento dell’On. De Francesco perché farlo significherebbe assumere
una posizione politica che contrasta con la volontà politica del Governo e non
credo che la maggioranza dei Consiglieri Regionali abbia così tanto coraggio e
dignità. Ad ogni modo c’è da sperarlo anche perché se poi il Governo non
dovesse accettare questo indirizzo politico e, quindi, decidesse di non
revocare una delibera ingiusta, ridistribuire dei fondi in modo giusto, equo e
rispettoso delle leggi e non dovesse recepire le richieste della Regione
Calabria in ordine agli interventi da realizzare c’è il rischio che noi tutti
potremmo capire una cosa che non sapevamo: cioè che a Roma non c’è alcuna
volontà politica di risolvere il problema e che ciò alla maggioranza dei nostri
consiglieri regionali va benissimo perché è utile per i loro personali
interessi politici….
In pratica da Salvini a Conte e Di Maio, passando per Berlusconi e
Letta: della Statale 106, chiacchiere a parte, non gli importa niente, ma
proprio niente, a nessuno.
Infine, un’ultima nota: neanche l’altro ieri in quarta commissione c’è
stato qualcuno che ha avuto la felice intuizione di proporre di utilizzare
anche solo una parte delle risorse attualmente già disponibili sulla Statale
106 per realizzare un piano di investimenti per realizzare interventi di messa
in sicurezza urgente e per interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione
nel tratto di Statale 106 compreso tra Reggio Calabria e Sibari al fine di
elevare gli standard di sicurezza stradale sulla famigerata e tristemente nota
“strada della morte” in Calabria.
Intanto, le stragi sulla Statale 106 continueranno e, anzi,
purtroppo saranno destinate ad aumentare: ma parliamoci francamente, di chi
sono le responsabilità morali…?
1 commento:
Potrebbero spendere i soldi per costruire un muro che isoli la fascia Ionica dalla Calabria prima e dall"Italia dopo, così il disegno politico si compie definitivamente.
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